M5s accelera su democrazia diretta e voto al programma elettorale

Bandiere del M5S
Si calmano le acque nella maggioranza.
M5s punta alle elezioni e ragiona sulla squadra di governo

ROMA. – Il M5s accelera sulla democrazia diretta con un offensiva che lancia l’adozione del principio della democrazia partecipata nelle norme statutarie per Roma nonostante l’ inciampo delle comunarie a Genova. E’ una strategia che va di pari passo con il voto sul programma di governo in rete, che arriva alla seconda votazione, e l’annuncio della votazione per il candidato premier in concomitanza con il raduno nazionale del Movimento che, come ogni anno, si terrà ad inizio autunno.

I principi della democrazia diretta “continueremo a lavorare affinché si diffondano il più possibile in Italia e in tutto il mondo”, annuncia oggi il blog di Beppe Grillo riferendosi alle parole di Virginia Raggi sugli strumenti che verranno proposti per Roma e che non avranno alcun collegamento con Rousseau, la piattaforma per la democrazia diretta sviluppata dalla Casaleggio Associati per il M5s.

Intanto, però, dopo il lancio in pompa magna dei risultati delle votazioni sul piano energia, il popolo degli iscritti voterà sul web il secondo dei punti in programma: quello sulla politica estera. Il voto servirà ad indicare le priorità della base M5s sui punti proposti, una decina, che spaziano dal tema della sovranità al ripudio della guerra, dall’austerità europea al medio oriente, dal ritiro delle sanzioni alla Russia al disarmo e al superamento della Nato e alla cancellazione di alcuni trattati che sta negoziando l’Unione europea.

“Essendo interindipendenti, tutti e dieci andranno a comporre il nostro programma elettorale per le prossime elezioni politiche ma quelli più votati saranno i nostri cavalli di battaglia per le prossime elezioni” aveva spiegato presentando i punti Manlio Di Stefano, deputato pentastellato della Commissione esteri della Camera.

Nella votazione sul programma energia, ad esempio, il quesito più votato è stato quello che interrogava sullo spostamento degli incentivi statali dalle fonti fossili all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Al quesito hanno risposto affermativamente in 40.516 e NO in 461 e il programma M5s in materia recita quindi l’abbandono completo del fossile entro il 2050.

Sugli altri quesiti hanno risposto tra i 21 e i 26 mila iscritti. In quasi 19 mila su oltre 21, ad esempio, si sono detti d’accordo con lo stop all’ importazione di energia nucleare durante l’arco della legislatura di governo del M5S.

Dopo il voto sul programma di politica estera, gli iscritti saranno interpellati su altri temi economici: sono in tutto 19 i punti che andranno in votazione e, tra questi, saranno sottoposti al vaglio i temi dell’immigrazione, delle tasse, delle banche, della giustizia. Tuttavia l’annuncio su Roma ha provocato una selva di critiche: tra queste anche quella sindaco di Parma Pizzarotti che ha liquidato come “molto scorretto” l’annullamento del risultato delle consultazioni degli iscritti a Genova.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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