Il “Nobel” dell’informatica a Berners-Lee, inventore del Web

ROMA. – A lui dobbiamo le ricerche online su Google, lo shopping su Amazon, l’attività social su Facebook: sir Tim Berners-Lee, il “papà” del World Wide Web, ha vinto l’A.M. Turing Award 2016, in pratica il premio “Nobel” dell’informatica. Lo ha annunciato l’Association for Computer Machinery.

La scelta è caduta su Berners-Lee perché il World Wide Web, scrive l’Associazione, “è considerato una delle innovazioni informatiche più influenti della storia, usata da miliardi di persone ogni giorno come strumento primario per comunicare, informarsi, commerciare e molte altre attività”.

Il premio Turing arriva insieme a un assegno da un milione di dollari grazie al contributo di Google, colosso di internet e una delle tante compagnie che al Web deve la sua fortuna. La cerimonia di consegna è in agenda il 24 giugno a San Francisco.

Professore del Massachusetts Institute of Technology di Boston e dell’Università di Oxford, l’informatico Berners-Lee, 61 anni, originario di Londra, depositò nel 1989 un documento con la sua idea della Rete. Il suo scopo era creare un sistema per collegare i computer dei centri di ricerca e condividere le informazioni, una specie di database online a cui si potesse accedere da ogni computer.

Lavorò sugli ipertesti, le pagine testuali legate tra loro da un “link”, e in questi riconobbe la base per il web insieme a Robert Caillau, l’informatico belga che lo sostenne. Il primo sito web – http://info.cern.ch – nacque il 6 agosto 1991. Centrale per la diffusione del web la decisione di svilupparlo come software libero, aperto.

Oggi i siti sono oltre un miliardo. Berners-Lee ha ricevuto negli anni diversi riconoscimenti: nel 2014 è stato insignito dalla Regina Elisabetta II del titolo di baronetto e il Time lo ha incoronato una delle cento persone più importanti del XX secolo.