Corruzione su lavori Anas, 19 nuovi indagati in Toscana

FIRENZE. – Lavori stradali da fare ‘in urgenza’, mentre non ce ne sarebbe stato bisogno. Affidamenti diretti di appalti a ditte del settore quando invece si sarebbe dovuto seguire la normale procedura prevista per le gare. Beni di lusso (tipo orologi) o di consumo come scambio, utilità, controprestazione per il presunto illecito.

Così gli investigatori della Guardia di finanza stanno accertando possibili reati di corruzione e abuso di ufficio in una inchiesta della procura di Firenze su lavori Anas in Toscana con 19 indagati, che sarebbero tutti nuovi rispetto a un filone che scattò nel 2015 decapitando il Compartimento di Firenze.

Nelle ultime 24 ore sono state eseguite perquisizioni a Firenze e nel Grossetano. Dei 19 perquisiti, tre sono funzionari Anas ancora attivi, un quarto è un funzionario già in pensione: sono tutti del Compartimento di Firenze. In più il nucleo di polizia tributaria della Gdf ha perquisito anche un gruppo di imprenditori del settore, 15, a cui vanno aggiunti altri tre indagati che sarebbero vecchie conoscenze dell’altra inchiesta.

I pm Giuseppina Mione e Giulio Monferini hanno dato così il via al nuovo round portando avanti un’indagine iniziata dai magistrati di Grosseto nel 2012 e poi passata per competenza ai colleghi di Firenze nel 2016. I fatti risalgono al periodo 2012-2013.

Secondo l’ipotesi investigativa i funzionari Anas avrebbe certificato l’urgenza, anche se non c’era, di lavori per poter giustificare l’ assegnazione in affidamento diretto a ditte ‘conosciute’. Sono appalti di bassa pezzatura, del valore di decine di migliaia di euro ciascuno. Ma numerosi. E proprio i documenti sequestrati nelle perquisizioni fatte in abitazioni private, uffici e ditte diranno quanto. Si tratta di lavori affidati d’urgenza per asfaltature, ripavimentazioni del manto stradale, manutenzioni straordinarie a ponti, viadotti, opere stradali varie. Sopratutto nella zona di Grosseto e della Maremma.

Al momento, comunque, non risultano scambi di ‘mazzette’, di denaro, contanti, ma gli inquirenti cercano di capire che regali giravano; ci sarebbero indizi in questo senso. Sequestrate anche lunghe sfilze di posta elettronica, tutto materiale da leggere. Ora, per gli investigatori comincia un lungo lavoro di esame dei documenti. Oltre a Firenze, perquisizioni anche nelle province di Perugia, Arezzo e Livorno.

(di Michele Giuntini/ANSA)

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