La Spagna chiede rispetto per lo Stato di Diritto in Venezuela

CARACAS – Il vicepresidente del governo spagnolo, Soraya Sáenz de Santamaria, ha lanciato un appello alla riconciliazione in Venezuela in linea con lo stato di diritto. Secondo Sáenz de Santamaria: “senza stato di diritto non ci sarà democrazia”.

Questa affermazione, davanti alla stampa del Parlamento Spagnolo è stata fatta dopo che Podemos (sinistra) e ERC (catalani indipendenti) si erano negati ad appoggiare una dichiarazione istituzionale sulla grave situazione in Venezuela.

Nel testo della dichiarazione, proposto dal Psoe (socialisti) e sostenuto dal partito governativo Pp (Partito Popolare, centro destra) si esigeva inoltre, la liberazione di tutti i prigionieri politici e il rispetto di “un calendario elettorale che permetta di fare elezioni trasparenti e previste nell’ ordinamento”.

Però, Podemos ha proposto un testo differente con l’accento sull’importanza del dialogo y la mediazione. Senza menzionare né prigionieri politici né la celebrazione di elezioni in Venezuela. Podemos chiedeva che il Congresso manifestasse “il suo appoggio ai tentativi di mediazione nella difficile situazione sociale e politica che vive il Venezuela”, citando come esempio quelli portati avanti da Unasur, da José Luis Zapatero (ex presidente spagnolo) e dal Vaticano.

Il Vicepresidente in risposta a Ciudadanos (liberali) ha difeso l’implicazione del Governo spagnolo nella crisi venezuelana, insistendo sulla violazione sistematica dei diritti umani, l’esistenza di prigionieri politici e il grave deterioro sociale ed economico di quel paese.

L’ esecutivo, chiederà inoltre, che i poteri legislativi siano restituiti al Parlamento venezuelano, che si liberino i prigionieri di coscienza, e che il compimento del calendario elettorale sia garantito.

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