Spalletti più lontano, la Roma si guarda intorno

ROMA. – Non rimane che l’ultima rimonta, la più difficile, quella sulla Juventus avanti di sei lunghezze in classifica. Dopo i tentativi andati a vuoto in Europa League col Lione e in Coppa Italia con la Lazio, il teorema di Luciano Spalletti (“vinco o vado via”) è appeso alle restanti otto giornate ancora da giocarsi in campionato, con il confronto diretto coi bianconeri fissato per metà maggio all’Olimpico.

Senza sorpasso e scudetto le strade tra tecnico e club si divideranno, a meno che il toscano non decida di smentire se stesso, accettando di fatto quel rinnovo che il presidente Pallotta gli ha offerto a prescindere dalla vittoria di un trofeo. Il traguardo che la società considera imprescindibile, d’altronde, è un altro: la qualificazione alla prossima Champions League.

Se anche il secondo posto in campionato dovesse alla fine saltare, allora sì che a Trigoria andrebbe in scena l’ennesimo tourbillon. E non riguarderebbe solo la panchina. Il primo nodo da sciogliere, però, resta ovviamente quello legato al futuro di Spalletti.

Fosse per De Rossi non ci sarebbero dubbi. “La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo. È stato l’allenatore che mi ha condizionato di più – le parole del centrocampista a ‘Rivista Undici’ -. Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere. Al di là di che cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo perché sarà più forte”.

Per De Rossi, d’altronde, Spalletti è tra i top manager in circolazione: “Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique”.

La Roma al momento si è messa in attesa, ma allo stesso tempo si guarda intorno. Il mercato degli allenatori ancora non è entrato nel vivo, e anche per questo a Trigoria nessuno ha messo fretta al toscano (il dg Baldissoni è a Londra per incontri inerenti lo sviluppo commerciale e farà rientro domani nella Capitale).

I primi nomi a circolare in caso di mancato rinnovo sono quelli di Mancini, Montella e Gasperini per la pista italiana, Emery e Pochettino per quella estera. Il destino di Spalletti è quindi più che mai d’attualità, anche se il tecnico continua a lavorare come se nulla fosse.

All’indomani dell’eliminazione dalla Coppa Italia è apparso sereno, ha parlato alla squadra ribadendo i concetti espressi già nella serata dell’Olimpico, e poi ha cominciato a preparare la trasferta di Bologna, prima tappa di un mini-campionato in cui la Roma – sgravata ora da impegni infrasettimanali – proverà a centrare un percorso netto.

Lascia un commento