Giovedì santo il Papa celebra la Lavanda dei piedi nel carcere di Paliano

CITTA’ DEL VATICANO. – Il Papa, per celebrare la messa “in coena Domini” del giovedì santo e il suggestivo rito della “lavanda dei piedi”, ha scelto quest’anno la Casa di reclusione di Paliano, in provincia di Frosinone. Da quando è stato eletto papa Francesco, come del resto faceva già da arcivescovo di Buenos Aires, ha cominciato a celebrare la lavanda dei piedi in contesti non strettamente liturgici e in differenti luoghi della marginalità sociale.

La messa si svolgerà nel pomeriggio del 13 aprile, e la “lavanda dei piedi” ricorda il gesto di Gesù nei confronti dei suoi discepoli, compiuto a Gerusalemme durante l’ultima cena che visse con loro, prima di essere arrestato, processato e crocifisso. E’ un gesto di servizio e di amore senza condizioni. Con lo stesso spirito la Chiesa lo ripete ogni giovedì santo, e così fanno tutti i sacerdoti, i vescovi, i papi.

La casa di reclusione di Paliano, dove il Papa si recherà “in forma strettamente privata”, è un istituto di pena che ospita prevalentemente collaboratori di giustizia. Nessuna attività svolta dai detenuti del carcere, ubicato all’interno della storica Fortezza Colonna che sovrasta il paese, ha contatti con il territorio circostante, anche per problemi di sicurezza data la tipologia dei reclusi.

Secondo la descrizione della associazione Antigone, che si batte per i diritti in carcere, alle due sezioni, maschile e femminile, si aggiunge una sezione ‘comuni’ in cui sono accolti detenuti malati di tbc. Alla data dell’ultima visita dell’associazione, nel luglio scorso, erano 75 i detenuti accolti a Paliano, di cui 63 collaboratori, per un numero regolamentare di posti di 140.

Gli anni scorsi, papa Bergoglio ha spesso celebrato la “lavanda dei piedi” in strutture di detenzione: nel 2013 nel carcere minorile di Casal del marmo, dove lavò i piedi anche a una giovane islamica, e nel 2015 nel carcere di Rebibbia. Nel 2014 ha invece celebrato la “lavanda dei piedi” nel Centro Santa Maria della Provvidenza, della Fondazione Don Gnocchi, che ospita persone disabili e non autosufficienti. L’anno scorso invece papa Francesco ha celebrato nel C.A.R.A. di Castel Nuovo di Porto, che accoglie rifugiati e richiedenti asilo.

Il papa latinoamericano è da sempre molto attento alla condizione dei detenuti: spesso nei suoi viaggi pastorali, in Italia o all’estero, visita le carceri, e in molte di queste occasioni ha ricordato che ogni volta che vede un detenuto si dice che avrebbe potuto trovarsi al posto di questi. In particolare durante l’anno santo intitolato alla misericordia e concluso lo scorso dicembre, papa Francesco ha salutato gruppi di detenuti ai quali è stato concesso di partecipare a moltissime delle udienze papali del mercoledì.

([email protected])

Lascia un commento