Ventura prepara l’Italia del futuro: “Magari vinciamo nel ’22”

TORINO. – L’Italia di Giampiero Ventura ha un progetto ambizioso, che non è quello di vincere subito, ma di “creare uno zoccolo duro per la Nazionale del futuro”. Ospite di un talk show organizzato dal settimanale Panorama a Torino, per cinque anni la sua città prima della chiamata della Federcalcio, il ct non mette limiti “a niente”. E utilizza un paragone ambizioso, quello dei Mondiali del 1978, per ribadire il concetto espresso in occasione dell’ultimo doppio impegno azzurro.

“Magari non vinco questo, ma quello successivo come successe in Argentina, quando si preparò la vittoria in Spagna; o quando Lippi fece la tournee in America con 35 giocatori: 7 vinsero insieme a lui nel 2006”.

Le basi per far bene sono state gettate in questi primi mesi, con gli stage azzurri e lo svecchiamento di una rosa, da Donnarumma a Belotti, dal futuro assicurato.

“Belotti è di fronte a un bivio: al di là delle clausole, sta facendo benissimo e può migliorare; se lo fa diventa un giocatore di statura importante”, dice dell’attaccante che proprio lui ha voluto al Toro. “Donnarumma? Il destino è chiaro: è un predestinato”, aggiunge a proposito del baby portiere rossonero.

La strada, insomma, è stata tracciata e neppure le polemiche sembrano in grado di far cambiare direzione all’ex granata, che bolla come un “polverone gratuito” il caso Barzagli. E risponde con una battuta a John Elkann che lo aveva invitato a “preservare i giocatori della Juventus: “Ilaria d’Amico mi ha telefonato dicendomi ‘rimbocca le coperte a Buffon… Nei limiti dell’uomo – aggiunge tornando serio – siamo disponibili e facciamo del nostro meglio”.

Magari con l’aiuto della Lega, che spera anticipi l’inizio del campionato, perché “tre giornate per preparare la sfida con la Spagna permetterebbero di riaccendere la spina, l’adrenalina”. Con l’obiettivo di “creare i presupposti – conclude – perché l’Italia diventi più forte”.

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