Biennale: ecco il 2017 per Danza, Musica e Teatro

ROMA. – Una Biennale che non ha paura di scegliere e che sulla scelta anzi punta tutto, attenta a connotarsi sempre di più come luogo di ricerca aperto ai giovani, all’innovazione, ai talenti del futuro. Il presidente Paolo Baratta annuncia i tre Leoni d’Oro alla carriera per danza, musica e teatro, che quest’anno premiano la danzatrice e coreografa statunitense Lucinda Childs (Danza) la scenografa tedesca Katrin Brack (Teatro) e il compositore cinese Tan Dun e offre il senso della programmazione 2017 per i tre Festival che animeranno Venezia da fine giugno a inizio ottobre. Mentre i tre Leoni d’argento per l’innovazione vanno quest’anno alla performer e coreografa canadese Dana Michel (Danza), alla regista polacca Maja Kleczewska (Teatro) e al compositore giapponese Dai Fujikura (Musica).

Tre Festival realizzati tenendo conto “delle disponibilità che il Paese si può permettere”, premette il presidente, e con programmi ispirati “a un indirizzo comune”. Che si tratti di ballo, di musica o di teatro, sottolineano accanto a lui anche i tre direttori -Marie Chouinard (Danza) Ivan Fedele (Musica) e Antonio Latella (Teatro)- l’idea è di “mettere in luce i partecipanti per l’interesse che ciascuno rappresenta” e nello stesso tempo di porre lo spettatore nelle condizioni “di seguire un processo creativo”.

Il che tradotto significa meno ospiti ai quali vengono affidati più spettacoli e un filo rosso da seguire, che per la musica, ad esempio è l’Oriente, per il teatro la figura della regista donna e la sua attenzione al linguaggio. Prende spazio la programmazione (“Tutti e tre i programmi sono l’atto primo, il momento primo di un percorso che proseguirà”, dice Baratta). E arrivano tante novità anche per i College, gli stage per le giovani promesse, che quest’anno coinvolgono anche i coreografi e registi.

Si parte il 23 giugno, con il Festival Internazionale di Danza Contemporanea (fino al 1/7) diretto da Chouinard che si apre al Teatro delle Tese con tre classici del repertorio di Lucinda Childs. Il primo è Dance, titolo manifesto del minimalismo astratto di cui la Childs è pioniera, uno spettacolo che nasce dalla collaborazione con Sol LeWitt e Philiph Glass e che verrà presentato per la prima volta in Italia con il film-décor che l’artista americano LeWitt aveva creato nel 1979. Un trittico di spettacoli anche per il performer e coreografo Alessandro Sciarroni.

Ma tra i tanti titoli e le novità ci sono la prima volta in Italia di Clara Furey (Untied Tales) e il ritorno alla Biennale, questa volta anche come coreografa, della danzatrice Louise Lecavalier, oltre allo spettacolo di Marie Chouimard, interpretato dalla sua compagnia.

Il Teatro è in scena dal 25 luglio al 12 agosto con un focus sulla regia e uno spaccato del panorama europeo attraverso 9 registe donne provenienti da Italia, Germania, Francia, Polonia, Olanda, Estonia, per la maggior parte intorno ai 40 anni e con un percorso artistico consolidato. Apre la polacca Kleczewska, Leone d’argento per l’innovazione, con The Rage dall’omonimo testo di Elfriede Jelinek, che comincia a scriverlo dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi.

Tra i tanti appuntamenti la trilogia firmata da Maria Grazia Cipriani, fondatrice del Teatro del Carretto con il costumista e scenografo Graziano Gregori. Ad inaugurare il Festival della musica (29/9-8/10) che quest’anno guarda a Oriente, è il viaggio spirituale di Inori immaginato da Karlheinz Stockhausen come una grande preghiera musicale per danzatore, mimo e orchestra ed eseguito dall’Orchestra di Padova e del Veneto con la direzione di Marco Angius.

Tra i concerti di grande appeal, Secrets of Wind and Birds (2015) prima esecuzione italiana dell’opera del carismatico Tan Dun, e la prima mondiale di Horn Concerto 2 del giovane compositore giapponese Dai Fujikura, Leone d’Argento.

(di Silvia Lambertucci/ANSA)