Arresti e feriti, la polizia reprime la manifestazione dell’Opposizione

CARACAS – E’ iniziata come una protesta pacifica, ma si è conclusa con scontri tra manifestanti e forze dell’Ordine che sono intervenute pesantemente per evitare che un corteo di centinaia di cittadini raggiungesse, come era suo obiettivo, la sede della “Defensorìa del Pueblo”. E così sono volate pietre, bombe molotov e lanci di gas lacrimogeni.

La battaglia campale è iniziata quando migliaia di persone, che partecipavano alla protesta convocata dai deputati del Parlamento a sostegno dell’iniziativa della maggioranza nell’Assemblea Nazionale che ha iniziato l’iter per la rimozione dei magistrati dell’Alta Corte, decidevano recarsi alla sede della “Defensorìa del Pueblo”. In prossimità della Piazza Venezuela, prima di arrivare ai pressi della “Universidad Central de Venezuela”, cordoni della polizia, in assetto anti sommossa, bloccavano il corteo. I manifestanti cercavano comunque di sfondare il posto di blocco. Ed allora è iniziato il lancio dei gas lacrimogeni, l’intervento della “Ballena”, il blindato munito d’idrante, e le cariche a ripetizioni delle forze dell’Ordine. La polizia ha anche sparato con fucili antisommossa pallottole di plastico.

Gli scontri si sono protratti, con brevi periodi di tensa calma, per oltre quattro ore.
Caracas, fin dalle prime luci dell’alba, è stata isolata dal resto del Paese. Tutte le entrate della capitale, erano sorvegliate da posti di blocco della polizia che rallentavano il traffico provocando lunghe file di automobili. Posti di blocco e strade “off limit” anche in pieno centro della città con stazioni della metropolitana chiuse.
Come è ormaia consuetudine, mentre all’Est della capitale, la polizia reprimeva con violenza la manifestazione dei simpatizzanti dell’Opposizione, con il saldo di numerosi feriti ed un numero incerto di arresti – impossibile per il momento fare il bilancio -, ad ovest della metropoli, ai simpatizzanti del governo era permesso di manifestare liberamente senza l’intervento della Polizia. La capitale, una volta ancora, è stata divisa in due. All’Opposizione il “Municipio Libertador” è sempre “off limits”.

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