Tregua Trump-Xi sul commercio, via al piano in 100 giorni

NEW YORK. – La pioggia di missili americani sulla Siria getta un’ombra sulle prime prove di dialogo fra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Un faccia a faccia carico di attese che si risolve con una tregua sugli scambi commerciali, con un piano in 100 giorni per fare progressi nelle trattative sull’interscambio. I due paesi si impegnano anche a una maggiore collaborazione sulla Corea del Nord, uno dei temi di maggiore attrito.

Ma a caratterizzare l’incontro è soprattutto l’imbarazzo e l’irritazione della Cina mascherati da sorrisi, strette di mano e frasi di circostanza. Ossessionati dal protocollo e dalla copertura dei media, Xi e la Cina vedono come ‘irrispettoso’ il raid contro Bashar al-Assad durante il vertice, il cui valore simbolico viene sminuito.

D’altronde Xi non aveva nascosto il suo fastidio neanche nel 2015 quando, con Barack Obama alla Casa Bianca, la sua visita ufficiale era stata offuscata dal tour americano di Papa Francesco. L’attacco in Siria, però, ha una portata ben diversa. Il raid è infatti un avvertimento alla Corea del Nord e, indirettamente, a Pechino che spinge per una soluzione pacifica delle tensioni sul nucleare di Pyongyang.

Strategicamente invece un coinvolgimento americano in Medio Oriente presenta lati positivi per la Cina, lasciandole più spazio di manovra in Asia per rafforzare la sua influenza. Così mentre i missili americani si abbattono sulla base di Sharyat, i due leader siedono a cena, accompagnati dalle first lady, Melania Trump e Peng Liyuan, nell’imponente sala imbandita a Mar-a-Lago per l’occasione,

Trump e Xi siedono vicini, le mogli al loro fianco. Jared Kushner, il marito di Ivanka Trump e consigliere del presidente, affianca Liyuan. Sul menù ufficiale bistecca o sogliola per soddisfare tutti i palati, accompagnate da verdure e vini della California. Un menù che tradisce la promessa di Trump in campagna elettorale di offrire Big Mac ai leader di quei Paesi come la Cina che ‘saccheggiano’ l’America, portandole via posti di lavoro.

Ma la campagna è finita, e i toni bellicosi di Trump accantonati. ”Abbiamo fatto progressi” dice il presidente americano, accettando l’invito a visitare la Cina quest’anno. Il rapporto instaurato con Xi è ”eccezionale”, ”è l’inizio di grande amicizia” assicura Trump, intravedendo all’orizzonte la soluzione di problemi fra Stati Uniti e Cina.

Di fronte alle telecamere che riprendono l’incontro ufficiale, Xi parla in mandarino. ”Abbiamo avuto una conversazione lunga e approfondita e soprattutto costruito fiducia” reciproca, spiega il presidente cinese, descrivendo l’incontro come importante per lo sviluppo futuro delle relazioni fra i due Paesi.

Durante il confronto Xi si dice pronto a lavorare con Trump per portare i legami tra Cina e Usa a un nuovo punto di partenza: “Ci sono mille motivi perché le relazioni funzionino e nessuna ragione perché si interrompano”.

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