Venezuela, due giovani italo-venezuelani arrestati durante le proteste

CARACAS – Cresce il numero di giovani arrestati negli ultimi giorni, durante le manifestazioni organizzate dal Tavolo dell’Unità e represse con estrema violenza dalla Polizia Nazionale Bolivariana e la Guardia Nazionale.
Stando al Foro Penal Venezolano, i detenuti sarebbero stati almeno 280. Oltre 300, invece lo sarebbero stati per l’Ong Prioris. Fino ad ora i detenuti con passaporto italiano sarebbero due, Franco Beccalossi e Stefano Ruggiero ma in realtà i giovani detenuti italo-venezuelani potrebbero essere di più. Infatti di origine italiana pare siano anche Carlo Enrique Cutarelli, arrestato a Barquisimeto dopo essere stato portato all’emergenza dell’Ospedale locale con multiple ferite inferte da pallottole di plastico sparate dalle forze dell’Ordine; e Roberto Muro.
Purtroppo le vicende di questi giorni portano alla mente la disavventura di altri giovani italo-venezolani, come il caso di Javier Mantovani, socio del nostro Centro Italiano Venezuelano, arrestato nel 2014 accusato di manifestare nel quartiere Santa Fe nel Comune di Baruta, nei pressi del Civ-Caracas.
Mentre sono ancora vive le immagini della repressione, il ministro della Difesa, Padrino Lòpez, ha assicurato che la libertà di manifestare pacificamente è sancito nella Costituzione e ha attribuito la violenza a chi ha protestato in questi giorni. Di tutt’altra opinione gli esponenti dei partiti dell’Opposizione che hanno accusato la Polizia e la Guardia Nazionale di aver aggredito con gas lacrimogeno (lanciato addirittura da un elicottero), con pallottole di plastico e della morte a Valencia del ventenne Daniel Queliz, studente dell’Università Artuto Michelena.

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