Nodo risorse per gli statali, il governo rassicura sugli 85 euro

ROMA. – Servono ancora 2,8 miliardi di euro per sbloccare gli stipendi del pubblico impiego, fermi da otto anni. E’ questa la cifra che il documento di economia e finanza entrato in Consiglio dei ministri ha stimato e previsto per centrare aumenti medi di 85 euro, come concordato tra la ministra della P.a. Marianna Madia e i sindacati. Ma, a Cdm in corso, la Cgil ha lanciato l’allarme, sospettando che la dote per gli statali saltasse e, in caso, dichiarandosi pronta allo “sciopero generale”.

In conferenza però il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rassicura: “approfitto per dissipare ogni dubbio che era girato nelle scorse ore: il governo mantiene tutti gli impegni presi inclusi quelli relativi ai contratti con la P.a”, è girata qualche voce “che poteva far pensare il contrario, non c’è nulla di tutto ciò”.

In un Twitter Madia ribadisce: “Il Governo conferma l’impegno economico di 85 euro medi sul rinnovo dei contratti #PA”, dando anche conto del via libera allo “#sbloccoturnover nei comuni”, che si aggiunge a un’ondata di oltre 2 mila assunzioni per l’amministrazione centrale. Garanzie arrivano anche dal sottosegretario Angelo Rughetti: l’esecutivo tiene fede ai patti “sia nel contesto giuridico che economico-finanziario”.

Parole che sollevano dai timori, ma intanto qualche tensione si è alzata e ora bisognerà vedere come il capitolo sarà riportato nella versione finale del Def. Il testo iniziale parla di 1,6 miliardi aggiuntivi solo per la P.a. centrale, dopo gli 1,2 già piazzati con le precedenti manovre. Una cifra che risulta più alta rispetto a quelle circolata nei giorni scorsi (non superava gli 1,4 miliardi). Inoltre nelle bozze si guarda anche ai prossimi rinnovi, prevedendo 2,3 miliardi per il 2019 e 4,6 per il 2020.

E’ il passo che i sindacati attendevano: “esprimiamo soddisfazione: prendiamo atto che gli accordi firmati vengono rispettati”, sottolinea il segretario generale della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, invitando “il Governo ad avviare la direttiva all’Aran” per dare il via ai tavoli. Direttiva che il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, si aspetta “in questo mese, per chiudere i rinnovi entro giugno, i tempi tecnici ci sono”. Quindi per la Uil, che parla anche con il segretario confederale Antonio Foccillo, la disponibilità è da valutare “positivamente”.

C’è però dell’altro, il commissario della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, chiede “un chiarimento ulteriore circa le risorse da utilizzare per garantire la stabilizzazione dei precari, la defiscalizzazione dei premi di risultato”. Nessun altro commento dalle categorie dei dipendenti pubblici della Cgil, se non che in caso saltassero “gli stanziamenti” sarebbe il segnale di un “governo che torna a non avere rispetto per i lavoratori”.

(di Marianna Berti/ANSA)

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