Grillo: “Contro M5s fronte eversivo, ma vinceremo noi”

Di Maio, "Fi stia lontana dai nostri".Tribunale, M5s poco democratico

ROMA. – Stretti nella ‘morsa’ dei casi Genova e Palermo i 5 Stelle serrano i ranghi e contrattaccano. C’è il tentativo di contrastare il M5s “per impedirgli in tutti i modi e con chissà quali giochetti di andare al governo nonostante la volontà popolare. Un intento eversivo e pericoloso” avverte Beppe Grillo dal suo blog. Ce l’ha con il Foglio che ha pubblicato un’intervista al senatore Pd Luigi Zanda dal titolo “Un fronte anti Grillo” in cui invita Pd, Forza Italia, Lega Nord, Alternativa Popolare, Campo progressista e altri a “reagire” contro il M5s e li esorta a trovare i punti di collaborazione per “un’operazione di interesse nazionale”.

Ma la guerra, insiste Grillo, “non è al M5s, ma alla volontà popolare” e alla “democrazia diretta” che propugna il Movimento al posto della “democrazia rappresentativa che è in crisi irreversibile”. Anche il candidato premier in pectore, Luigi Di Maio, sospetta la stessa manovra. Per il vicepresidente M5s della Camera, si sta usando il caso Genova “per attaccare il nostro sistema di democrazia diretta, come fa Renzi come un prestigiatore da quattro soldi”.

E siccome “non si trovano temi nazionali per attaccarci si prendono questioni locali. Ma Genova riguarda meno dell’un per cento dei nostri casi di democrazia diretta. Vedo un accanimento, i due termini accostati al M5S sono sempre caos o bufera, poi se vai a vedere o è una fake news o è una notizia locale”.

Ma c’è anche la richiesta di rinvio a giudizio dei 14 indagati a Palermo per la questione delle firme false che coinvolge tre deputati e che offre il destro agli avversari per attaccare il M5s sul fronte della “doppia morale” sugli indagati.

“Tre parlamentari nazionali coinvolti sono ancora saldamente inchiodati alla loro poltrona” in Parlamento attaccano i dem. Il M5s non ribatte ma rilancia. Di Maio difende il metodo dei 5 stelle, assicura che mai una votazione degli iscritti sul candidato premier potrebbe venire cancellata per volontà di Beppe Grillo. Sgombera il campo dalla presunta candidatura di Davide Casaleggio: è “fantacalcio. Né Grillo né Davide vogliono candidarsi alla premiership”.

Intervistato da CorriereLive assicura poi che il M5s si presenterà al voto con una squadra: “il caso di Roma ci insegna che la squadra deve essere presentata prima delle elezioni” e che se il M5s alle elezioni non dovesse raggiungere il 40% per ottenere il premio di maggioranza “chiederemo un mandato al Presidente della Repubblica e ci presentiamo alla Camere con il meccanismo della fiducia, e poi vedremo, ma noi chiederemo il mandato per governare”.

Con un programma che sta entrando nel vivo con la discussione della ricetta di governo sul lavoro e sul sindacato: “senza voler trasferire il brand M5s nel mondo delle organizzazioni credo sia ora di dire basta con sindacalisti a vita, la regola dei due mandati deve valere anche per loro”.

Nonostante le beghe locali, nonostante la prevedibile debacle alle amministrative nelle grandi città, il M5s sente di avere il vento in poppa. “Siamo – assicura Di Maio – tra le prime forze politiche del Paese, probabilmente siamo anche sottostimati”.

(di Francesca Chiri/ANSA)