Cresce la richiesta di cibo bio, organico e chilometro zero, in Italia vale un miliardo

PARMA. – Il consumatore a tavola vuole sempre più qualità e salute, con una crescente richiesta verso cibo bio, organico, a km 0, senza sale e zucchero e con attenzione all’eticità di impresa e lavoratori. Consumi cosiddetti responsabili che sono in costante ascesa e fanno boom in mercati evoluti come gli Usa (valgono 15 miliardi) ma crescono anche in Italia, a un tasso dell’8-9% all’anno, per un valore di 1 miliardo. Un trend di cui la Grande distribuzione organizzata tiene conto e perciò aumenta gli scaffali dedicati a questi prodotti.

E’ quanto emerge da un’analisi di The Boston Consulting Group illustrata nel workshop “la responsabilità di essere impresa e l’impresa di essere responsabili” svoltosi a Cibus Connect, la fiera dedicata all’internazionalizzazione delle imprese alimentari a Parma.

“Non è vero che negli Usa si mangia solo l’hamburger – osserva Lamberto Biscarini, senior partner e managing director di The Boston Consulting Group – almeno il 70% dei consumatori americani ha provato uno o più prodotti di consumo responsabile. Anche in Italia la domanda è in forte crescita e la Grande distribuzione organizzata ne tiene conto”.

Per Biscarini la platea delle aziende espositrici a Cibus Connect è ideale per rispondere ai nuovi trend di consumo in quanto concentra aziende che producono eccellenze alimentari e del territorio. L’a.d. di Fiere di Parma, Antonio Cellie, sottolinea come Cibus Connect, quest’anno al debutto e già con l’annuncio della riconferma il prossimo, “risponde alla domanda di cibo di qualità sotto ogni punto di vista, dal punto di vista nutrizionale, naturalmente, ma anche dal punto di vista etico, in Italia ci sono imprenditori veramente appassionati del loro mestiere”.

I colossi della Gdo riconoscono da parte loro l’importanza dei nuovi trend alimentari. “I cosiddetti prodotti responsabili sono oggi il principale interesse del consumatore – afferma Nicola Mastromartino, presidente Vegè – Le nostre aree dedicate rappresentano un 10-15% e sono in crescita”.

“La Gdo per essere responsabile deve comunque ridurre la pressione promozionale – afferma Mario Gasbarrino, presidente e ad Unes – Non si può puntare solo sul low cost”. Francesco Pugliese, ad e direttore generale Conad, sottolinea come il gruppo abbia tra l’altro risposto alle nuove esigenze con la linea ‘verso natura’ che racchiude 300 prodotti.

(dall’inviato Cristina Latessa/ANSA)

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