Pasqua: lavanda piedi card. Bassetti a profughi e operai

(ANSA) – PERUGIA, 14 APR – C’erano due bambini iracheni appartenenti a famiglie fuggite dalla guerra e operai simbolo del “difficile periodo dell’occupazione” tra coloro ai quali il cardinale Gualtiero Bassetti ha fatto la lavanda dei piedi della Coena Domini del Giovedì Santo, nella cattedrale di Perugia. Con loro quattro giovani in rappresentanza dei coetanei “protagonisti” del prossimo Sinodo dei vescovi. “Mentre lavavo, asciugavo e baciavo i piedini dei due bambini iracheni – ha detto l’arcivescovo di Perugia – ho pensato a tutta la strada che queste piccole creature avevano fatto e a tutte le sofferenze che già portavano e la commozione, in questa lavanda dei piedi, è stata più forte di me”. Il presule, nell’omelia, ha spiegato il gesto della lavanda “vuole essere un segno esemplare per tutta la comunità, un richiamo con il quale chiedo al Signore che scuota davvero il cuore di ciascuno e ci renda più partecipi, più interessati alla vita dei nostri fratelli e susciti nel nostro cuore un amore più grande”. Parlando poi dell’incontro in carcere con detenuti e detenute per celebrare la Coena Domini – è detto in un comunicato della diocesi -, il cardinale ha sottolineato: “io non li ho giudicati, ma gli ho lavato i piedi con tanto amore perché so che ho bisogno della misericordia di Dio come ne hanno bisogno loro”. “La cosa che mi ha colpito di più – ha commentato – è l’attenzione profonda di queste persone che soffrono nei confronti della sofferenza degli altri. I detenuti e le detenute hanno ricordato nelle loro preghiere e riflessioni i bambini della Siria, che sono tragicamente periti nei bombardamenti dei giorni scorsi, le guerre che sono nel mondo, i fratelli copti uccisi domenica scorsa mentre celebravano la festa delle Palme e si sono ricordati dei terremotati. Non posso non arrivare a questa conclusione: chi soffre di più personalmente, se non si chiude nella propria sofferenza, è poi la persona che è più aperta anche nei confronti della sofferenza degli altri”. (ANSA).