I quattromila sfollati del sisma, famiglie riunite per Pasqua

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 02-02-2017 Roma Piazza Montecitorio. Manifestazione dei Comuni colpiti dal terremoto nel Centro Italia
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
02-02-2017 Roma
Piazza Montecitorio. Manifestazione dei Comuni colpiti dal terremoto nel Centro Italia

MACERATA. – Sarà una Pasqua dura per gli sfollati del terremoto nelle Marche, più di 4 mila ospitati nelle strutture ricettive della costa. Faranno il possibile per riunirsi ai familiari, lontani anche molti chilometri, in uno dei pranzi allestiti negli hotel o nei camping. C’è poi chi si è organizzato per una festa open air nell’entroterra, come 12 abitanti di Castelsantangelo sul Nera. Si ritroveranno in un’area camper a pochi passi dalle case distrutte, un allevatore mette a disposizione agnelli da cuocere arrosto, e si pranzerà all’aperto. Ci sono anziani ma anche ragazzi che continuano a vivere in paese, benché non esista una sola attività rimasta aperta.

Angela Santori abitava nel centro storico. La sua casa è crollata e domenica raggiungerà la figlia a Fabriano, ma per Pasquetta, dice all’ANSA, “andrò a far visita ai parenti sfollati al mare, mio figlio, la nuora e le due nipotine. Stanno all’Hotel Velus di Civitanova”.

Marco Alfani, di Vallinfante (frazione di Castelsantangelo sul Nera), vive da mesi in una roulotte in paese. Andrà a far visita ai parenti, ospiti di una delle 300 strutture della costa. Anche al Natural Village (circa 240 terremotati, provenienti soprattutto da Visso e Ussita), si festeggerà con un pranzo, così come al Green Garden di Sirolo, che ha accolto 86 sfollati di Muccia, Camerino, Acquacanina, Fiastra, Ussita, trasferiti da poco dal camping Medusa di Porto Recanati, per lasciare posto ai turisti.

Per Pasqua e Pasquetta ripartono, con notevole coraggio, diverse attività commerciali della montagna. Il ristorante Nido Dell’Aquila di Monte Cavallo riapre in un container di legno; i coniugi titolari di “Cappa salumi”, 110 anni di storia e il negozio inagibile, vendono i propri prodotti in un furgoncino. Hanno ripreso a lavorare la Vissana salumi, che si è spostata a Piediripa, e L’albero del Pane di Visso.

”La normalità della vita – sottolinea l’arcivescovo di Camerino Francesco Giovanni Brugnaro, in visita a Pieve Torina – ricomincia quando ci sono acqua, strade e cibo”. Il presule, a sua volta sfollato, vive ogni giorno il peso delle sue 400 chiese distrutte o comunque chiuse, un tasto dolorosissimo, che accumuna gran parte del territorio delle Marche.

A Tolentino la veglia solenne si terrà alle 23 all’Abbadia di Fiastra. A Camerino invece sarà celebrata alle 21:30 nel tendone del quartiere Le Mosse, che domenica alle 11:30 ospiterà anche la Messa pasquale. Intanto le polemiche per i ritardi nella gestione del post sisma non si attenuano, nonostante le continue rassicurazioni.

Due giorni fa Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, ha abbandonato il tavolo di confronto in Regione: si oppone a un ulteriore trasferimento dei suoi sfollati in nuove strutture ricettive, per non sottoporli ad un ”ulteriore disagio psico-sociale. Ho abbandonato la riunione perché rappresento gente che ha una dignità”, afferma.

Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci chiede di “eliminare subito le complicazioni burocratiche che impediscono l’avvio delle opere di urbanizzazione per le aree destinate alle casette, e vuole riportare la sede del Parco Nazionale dei Sibillini a Visso. Causa inagibilità, gli uffici sono stati distaccati a Tolentino e Foligno. “La sede del parco – spiega – potrebbe fungere da centro di coordinamento, oltre che attrarre turisti”.

(di Chiara Gabrielli/ANSA)

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