Fake news sulla sorella, Boldrini contro gli sciacalli del web

ROMA. – Sembra un fenomeno inarrestabile quello delle ‘fake news’, le notizie bufala che girano sul web e diventano pericolosamente e, a volte, dolorosamente virali. Vittima questa volta proprio Laura Boldrini, presidente della Camera, in prima linea contro l’odio in rete. Su Internet è girata una notizia che mette all’indice sua sorella, morta anni fa per una malattia.

“Sciacalli che non si fermano nemmeno davanti ai morti”, sottolinea la terza carica dello Stato che riceve la solidarietà del premier Gentiloni e, bipartisan, dal mondo politico, con l’eccezione della Lega e del Movimento 5 Stelle. E per il Garante della Privacy, Antonello Soro, il caso Boldrini dimostra “il grado di aberrazione cui può giungere un uso distorto dei social”.

“Lo voglio dire a ridosso delle feste di Pasqua, proprio nel momento in cui molti si riuniscono in famiglia e con le persone care. La mia unica sorella, morta anni fa per malattia, non si è mai occupata di migranti. Restaurava e dipingeva affreschi. Peraltro, non si chiamava nemmeno Luciana, ma Lucia”, precisa Boldrini su Facebook, riferendosi alle notizie false apparse online.

Un sito ha pubblicato la foto di un’attrice americana, spacciandola per sua sorella, sostenendo che gestisce una cooperative di assistenza ai migranti. Su un altro sito, alla sorella della presidente è invece attribuita una pensione ottenuta a 35 anni. Boldrini, allora, si rivolge “a tutti quelli che hanno condiviso sulle loro bacheche e sui loro profili queste e altre menzogne su di lei. E soprattutto – sottolinea nel post – a chi ha creato queste false notizie, personaggi senza scrupoli, sciacalli che non si fermano nemmeno davanti ai morti”.

Immediata la solidarietà bipartisan dal mondo politico: “Insulti vergognosi”, “linciaggio infame”, “ignobile bufala”, sono i commenti arrivati da Elena Boschi a Renato Brunetta, da Nicola Fratoianni a Maurizio Lupi. E il premier Paolo Gentiloni e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno chiamato Boldrini per esprimerle solidarietà.

La presidente della Camera ha già preso un’iniziativa a fine novembre contro l’odio in rete quando ha diffuso i nomi di chi la offendeva sui social. Poi ha lanciato la petizione #BastaBufale, rivolta a social network e giornali per arginare il fenomeno delle false verità.

E nell’ambito di questa campagna venerdì 21 aprile ospiterà alla Camera quattro tavoli di lavoro per approfondire il tema. Sono invitati Google e Facebook, ma anche Agcom, Garante della privacy, Polizia postale, Confindustria, Fieg, testate giornalistiche, rappresentanti del mondo della scuola e e della ricerca.

Nella sua battaglia contro la disinformazione, Boldrini ha scritto nelle scorse settimane anche al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, perché istituisca in Italia un ufficio in grado di rispondere rapidamente a chi chiede di bloccare contenuti offensivi.

Ed è proprio di oggi la notizia che il social network ha sospeso in Francia, prossima alle elezioni, 30mila profili. Un giro di vite, iniziato dopo che la piattaforma è finita nel mirino durante le elezioni Usa, contro la disinformazione, lo spam e le fake news, che spesso sono diffuse attraverso profili e pagine non attribuibili a persone reali.

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