Il deputato Guanipa accusa il Sebin di tortura

CARACAS – Governo e Opposizione sempre schierati in trincee opposte. Mentre il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, autorizza il vicepresidente, Tareck El Aissami, a denunciare presso le autorità competenti chi accusa e offende, a suo giudizio ingiustamente, le forze dell’Ordine; il deputato Tomás Guanipa, esponente di “Primero Justicia”, accusa i “Servizi di Sicurezza” dello Stato di tortura. In particolare, il deputato di “Primero Justicia” ha sostenuto che agenti del Sebin (l’intelligence venezuelana) avrebbero sottoposto i fratelli José e Alejandro Sánchez a tortura fisica e psicologica. Ha affermato, quindi, che le loro confessioni, se ce ne fossero, sarebbero state ottenute con la tortura.
L’altra sera, aiutato da alcuni filmati, il capo dello Stato ha denunciato una ipotetica trama “golpista” in cui i principali responsabili sarebbero esponenti di “Primero Justicia”, uno dei maggiori partiti dell’Opposizione. Prendendo spunto dalla confessione del giovane Guido Rodriguez, ma si presume che ci siano altre prove, ha svelato un presunto complotto del quale i fratelli Sánchez, rinchiusi nelle prigioni del Sebin, sarebbero informati.
D’altro canto, il ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha negato che le Forze Armate siano intervenute in azioni repressive contro la popolazione. Ha precisato:
– Non si può chiamare repressione l’intervento dello Stato orientato a ristabilire l’ordine pubblico nel rispetto dei diritti umani e delle norme segnalate dalla Costituzione. Respingiamo le offese fatte contro l’Istituzione e i suoi integranti. Siamo coscienti che si tratta di un piano studiato attentamente per colpire l’onore dei militari e la loro morale.
Dopo aver assicurato che le Forze Armate sono leali al presidente Maduro, il ministro Padrino López ha affermato che nel paese si “garantisce il pluralismo politico, le difesa delle istituzioni democratiche e i diritti umani”.

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