Non fu vittima sindrome bimbo scosso, il padre assolto

(ANSA) – CAGLIARI, 19 APR – La mancata somministrazione della vitamina K subito dopo la nascita, avvenuta in casa, potrebbe aver causato un’emorragia fatale al piccolo di appena 16 giorni. È la ragione, descritta dai periti, che ha convinto i giudici della Corte d’Assise di Cagliari ad assolvere un cuoco, di 43 anni, accusato di omicidio preterintenzionale del figlio di circa due settimane. In un primo momento la procura aveva ipotizzato che il neonato fosse morto per la Sindrome del bambino scosso (Sbs), ma gli esperti nominati dalla Corte hanno accertato che non era stata somministrata la vitamina K. Si tratta di una precauzione che da tempo viene presa nei reparti di ostetricia per evitare emorragie spontanee nei neonati. Da qui la richiesta di assoluzione avanzata da parte dello stesso pubblico ministero, Danilo Tronci, accolta dal giudice della corte presieduta da Massimo Poddighe. Il neonato morì nel giugno 2013: era arrivato in condizioni disperate nella clinica pediatrica Macciotta di Cagliari ma era deceduto poco prima di entrare nel reparto di neonatologia. Gli inquirenti avevano sospettato, inizialmente, un decesso per Sindrome del bambino scosso e sotto accusa era finito il padre, cagliaritano, che si trovava a casa al momento del malore col piccolo e che, dopo aver cercato di rianimarlo, aveva chiamato il 118. La madre si era costituita parte civile.