Casa Bianca: “Contatteremo la S.Sede per Trump dal Papa”

CITTA’ DEL VATICANO. – Si sblocca improvvisamente la possibilità, che finora sembrava fosse ormai tramontata, che Donald Trump vada in visita in Vaticano e sia ricevuto dal Papa nei giorni in cui il presidente americano verrà in Italia per il G7 di Taormina (26-27 maggio). “Contatteremo il Vaticano” nel tentativo di organizzare un’udienza del presidente Trump con papa Francesco durante la visita in Italia, ha infatti annunciato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer.

“Sarebbe certamente un onore”, ha affermato. E immediata, da Oltretevere, è arrivata anche la conferma della disponibilità. “Papa Francesco è sempre disponibile ad accogliere i capi di Stato che gli fanno domanda di udienza”, ha detto all’ANSA l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali presso la Segreteria di stato vaticana.

Alla Santa Sede non è ancora arrivata la richiesta di udienza, ma, pur mancando solo poco più di un mese all’arrivo di Trump in Italia, tutto lascia intendere che la tappa a Roma per visita in Vaticano ci sarà e che avrà luogo l’atteso faccia a faccia col Pontefice.

Vengono così smentite le voci che fino a oggi indicavano Trump pronto a rinunciare, almeno per ora, all’udienza papale, tanto da rompere una tradizione ormai consolidata e da essere il primo presidente degli Stati Uniti dai tempi di Franklin Delano Roosevelt – cioè dai tempi del secondo conflitto mondiale e dell’occupazione tedesca a Roma – a fare il suo viaggio inaugurale in Italia senza incontrare il Pontefice.

Così, a quanto pare, e se la Casa Bianca manterrà l’annuncio odierno, non sarà. Il faccia a faccia tra il vulcanico tycoon e presidente Usa e il Papa argentino sarà un momento di grande rilievo in una situazione come l’attuale, segnata dalle grandi emergenze come i venti di guerra, addirittura nucleare, nella Penisola coreana, il protrarsi dell’inferno libico, la drammatica crisi riguardante i migranti e i profughi, l’imperversare di sempre nuovi scenari terroristici.

Trump e Bergoglio avranno modo di confrontarsi anche sui temi dove maggiore è la loro distanza, come appunto quella dell’accoglienza ai migranti, delle misure contro il riscaldamento globale, della corsa agli armamenti, degli aiuti allo sviluppo.

Anche se gli Stati Uniti non hanno ancora, al momento, un nuovo ambasciatore in Vaticano, dopo che Kenneth Francis Hackett ha lasciato la sede e l’Italia lo scorso 20 gennaio, all’insediamento di Trump, per fine incarico, le rispettive diplomazie e protocolli possono comunque lavorare perché, sulla via di Taormina, Trump possa vedere anche Francesco.

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