Alitalia al voto. Ministro Calenda: “E’ l’ultima chiamata”

ROMA. – Il destino di Alitalia è nelle mani dei suoi lavoratori. Saranno i 12.300 dipendenti della compagnia a decidere, attraverso il loro voto al referendum sul preaccordo siglato da azienda e sindacati, le sorti del vettore.

Un voto, quello che si apre domani mattina, su cui, più che inviti a votare per il sì, piovono avvertimenti sul rischio del no: si aprirebbe uno scenario che porta direttamente al fallimento, spiega il ministro dello sviluppo Carlo Calenda, sottolineando che per la compagnia questa è davvero “l’ultima chiamata”.

La strada della nazionalizzazione, infatti, “non esiste”, avverte il ministro, assicurando che lo Stato non interverrà più nella compagnia: “Tutta questa manovra, ovvero gli impegni del governo, degli azionisti e delle banche sta in piedi solo se c’è un sì convinto. Non ci sono alternative”.

E anche i sindacati insistono sui rischi del no. “Sarebbe un disastro se l’azienda fallisse”, avverte la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, spiegando che a quel punto si avrebbe “una grande compagnia in meno e 20 mila disoccupati in più”.

“Quando ti trovi nella condizione di prendere o lasciare, meglio far restare il lavoro per potere poi ridiscutere”, aggiunge il leader della Uil Carmelo Barbagallo augurandosi che “prevalga il buonsenso perché non siamo per niente tranquilli sull’esito di un voto che non si sa dove ci può portare”.

E c’è incertezza sul voto anche nella Cgil. “Non siamo ottimisti. Pensiamo sia una situazione molto difficile, figlia di molti errori fatti dal Paese e dai manager” negli anni, afferma la numero uno Susanna Camusso, “ma siamo coscienti che non c’è alternativa per provare a salvarla”.

E’ soprattutto tra piloti e assistenti di volo che prevarrebbe l’orientamento a votare no. Perché è per loro che la trattativa è andata peggio del previsto, spiega Marco Veneziani dell’Associazione nazionale piloti che ha dato mandato ai legali di verificare la validità del referendum.

Il personale di volo di Alitalia conta complessivamente 5.200 lavoratori (3.650 assistenti di volo e 1.550 piloti) a fronte dei 7.100 dipendenti di terra. Al voto da domani e fino a lunedì andranno tutti i dipendenti della compagnia, compresi gli 850 dipendenti a tempo determinato (11.450 gli indeterminati).

Intanto sul fronte del trasporto aereo, è stato differito, su invito del Garante, lo sciopero dei lavoratori dell’Enav del 21 aprile.

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