Parigi, ucciso un agente agli Champs Elysées. L’Isis rivendica l’attacco

I Champs Elysees a Parigi dopo il fatale attentato. Aprile 20, 2017. (ANSA/AP Photo/Kamil Zihnioglu)
I Champs Elysees a Parigi dopo il fatale attentato. Aprile 20, 2017. (ANSA/AP Photo/Kamil Zihnioglu)

PARIGI. – Ancora terrore a Parigi, stavolta agli Champs Elysées, a tre giorni dal voto in Francia. Un poliziotto è stato ucciso e lo stesso aggressore è morto durante un assalto a colpi di kalashnikov che sembra essere stato diretto proprio agli agenti. Ferito gravemente un altro poliziotto. L’Isis ha rivendicato l’attacco.

Evacuata la zona, elicotteri volteggiano sulla zona, la polizia chiede attraverso i media a tutti i parigini di evitare la zona. L’attacco di Parigi “è terrorismo”, ha detto il presidente francese Francois Hollande.

L’agenzia Amaq, legata allo Stato Islamico, riferisce che l’attacco è stato compiuto da “combattenti” dell’Isis, uno dei quali viene individuato in Abu Yusuf al Beljiki, ovvero “il belga”. Lo riferisce il Site.

L’attacco, a colpi di kalashnikov (“una sparatoria violenta”, secondo i primi testimoni), è avvenuto davanti a uno negozio di “Marks & Spencer”, grande magazzino britannico. Già nel 2001, l’assalitore degli Champs-Elysées aprì il fuoco su un agente, ferendolo gravemente: è quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da BFM-TV. L’uomo venne condannato a diversi anni di carcere, poi schedato con la lettera S che indica gli individui radicalizzati a rischio. Era nato 39 anni fa a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi.

“Viste le testimonianze, ci sarebbe solo un aggressore”, ma al momento “non possiamo escludere che ci sia uno o diversi complici”, ha riferito Pierre Henry Brandet, portavoce del ministero dell’Interno.

L’episodio è avvenuto a tre giorni dalle elezioni presidenziali in Francia. L’obiettivo dell’attacco era la polizia, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno.

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