I francesi chiedono un presidente forte che dia garanzie

FOTO EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

ROMA. – L’attentato di Parigi getta un’ombra sulle presidenziali francesi con effetti che sono tutti da decifrare, anche alla luce del primo sondaggio realizzato dopo l’attacco agli Champs-Elysees e che vede Marine Le Pen guadagnare un punto percentuale, pur rimanendo seconda dietro Emmanuel Macron.

Jean-Pierre Darnis, direttore del Programma Sicurezza e Difesa dello Iai (Istituto Affari Internazionali) tratteggia i possibili scenari che si apriranno con il voto di domenica.

“L’attentato potrebbe avere un suo peso – afferma Darnis in un’intervista all’ANSA – porta acqua al mulino di Le Pen ma anche a quello dei suoi sfidanti principali che sono Fillon e Macron e quindi questo non significa in modo automatico l’aumento delle possibilità di Le Pen al secondo turno”.

“Ci potrebbe essere un consolidamento del Front National perché la tematica della sicurezza, del terrorismo, dell’opposizione all’islamismo è stata sempre cavalcata da Marine Le Pen e la forza degli eventi le dà ragione”, è la riflessione di Darnis.

Ma c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare. “In questo contesto certamente i francesi vorranno una figura presidenziale che li rassicuri e offra garanzie”, spiega l’analista dello Iai, secondo il quale “Fillon si sta proponendo bene e potrebbe recuperare: con la durezza degli eventi probabilmente alcuni tenderanno a dimenticare i suoi peccati veniali che l’avevano fortemente handicappato. Ma anche Macron potrebbe registrare consensi ulteriori perché a sinistra l’elettorato ex socialista è titubante e sa che Hamon non ce la farà”.

D’altra parte “ci dovrebbe essere una diminuzione delle possibilità di Melenchon, che ha questa visione di sinistra, idealista, ma che aveva anche criticato la funzione presidenziale, e si sa che in tempi duri la gente vuole tornare a avere un presidente molto forte”.

Al secondo turno, ragiona ancora Darnis, ci potrebbe essere la sfida “Le Pen-Fillon, Le Pen-Macron o Macron-Fillon” ma nei primi due casi la leader del Front National “potrebbe perdere perché si potrebbe costituire un fronte degli altri candidati che si coagula contro di lei”.

Darnis delinea i possibili scenari post-voto, ma sottolinea che “abbiamo tutti il timore che ci siano altri attentati domani o domenica o fra i due turni, perché è ovvio che questa strategia di destabilizzazione non si ferma qui”. E gli ulteriori effetti sono difficilmente prevedibili.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

Lascia un commento