Wikileaks: Assange nel mirino Usa. Ma anche Snowden

Dopo sette mesi s'allenta la pressione su Assange rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.
Dopo sette mesi s'allenta la pressione su Assange rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

WASHINGTON. – Sembra finito il flirt di Donald Trump con Wikileaks, di cui il tycoon aveva apprezzato la diffusione delle imbarazzanti mail del partito democratico e del capo della campagna di Hillary Clinton, John Podesta. Ora l’arresto del suo fondatore, Julian Assange, è addirittura una “priorità” per l’attorney generale Jeff Sessions, pronto a dare il suo avallo alle accuse che – secondo Cnn e Wp – stanno preparando i suoi procuratori: si va dalla cospirazione al furto di beni governativi e alla violazione della legge sullo spionaggio.

Una linea dura che non dovrebbe risparmiare neppure Edward Snoweden, rifugiatosi in Russia: “Non facciamo commenti sulle indagini in corso ma penso che sia molto chiaro che il dipartimento di giustizia perseguirà qualsiasi violazione delle legge federale quando riguarda la nostra sicurezza nazionale”, ha risposto il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer a chi gli chiedeva se il ministero di Sessions valuterà eventuali accuse, oltre che per Assange, anche per l’ex talpa della Nsa.

Sotto Barack Obama, il dipartimento di giustizia aveva deciso di non incriminare Wikileaks per aver rivelato 250 mila ‘cable’ diplomatici che avevano messo in imbarazzo l’amministrazione: il rischio era quello di creare un precedente per poter perseguire anche i media che pubblicano informazioni classificate.

Ma sotto Trump i vertici del dipartimento della giustizia hanno indicato ai procuratori di essere aperti a riesaminare il caso, che formalmente non è mai stato chiuso. La mossa arriva dopo che il mese scorso Wikileaks ha diffuso 8.000 documenti svelando l’arsenale cibernetico della Cia.

Mike Pompeo, direttore dell’agenzia, ha subito bollato l’organizzazione come una “intelligence ostile” e una minaccia alla sicurezza nazionale. Anche Trump ha accusato il colpo, evidenziando la differenza tra la divulgazione di materiale privato, come le email democratiche, e di atti classificati.

“Abbiamo già cominciato a rafforzare i nostri sforzi per evitare altre fughe di notizie e quando un caso sarà pronto cercheremo di mettere in galera qualcuno”, ha ammonito Sessions. Assange è avvisato. Snowden pure.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

Lascia un commento