La protesta in Venezuela, ancora morti e feriti vittime della violenza politica

"El Plantón" indetto dal Tavolo dell'Unità Democratica, ha riunito a Caracas migliaia di venezuelani
“El Plantón”, indetto dal Tavolo dell’Unità Democratica, ha riunito a Caracas migliaia di venezuelani

CARACAS – Ancora morti e feriti, vittime della violenza politica. Un bilancio pesante. Negli Stati Mérida e Barinas, stando alle prime testimonianze, “colectivos” violenti, bande di motociclismi armati filo-governative, avrebbero attaccato i cortei di manifestanti che partecipavano al “Plantón”, la protesta indetta dal Tavolo dell’Unità Democratica.
Nello Stato Mérida la versione dei fatti è ancora molto confusa. William Tareck Saab, “Defensor del Pueblo”, ha accusato gli abitanti di un edificio residenziale di aver sparato contro un gruppo di motociclisti, colpendo al petto e uccidendo Jesús Sulbaràn, studente di criminologia e funzionario del Governo dello Stato, e ferito Luis Alberto Márquez, Yulexa Hernández, Daniel Infante e Daniela Escalona. C’è invece chi sostiene che il giovane Sulbaràn e il resto dei feriti siano state vittime di uno dei “colectivos”.
Nel caso invece dello Stato Barinas, tutte le versioni coincidono nel sostenere che a uccidere Renzo Rodríguez, che partecipava al “Plantón” indetto dal Tavolo dell’Unità, siano stati i motociclisti di un “colectivos” che hanno fatto fuoco contro un gruppo di manifestanti disarmati.
Nel resto del Paese, si sono registrati pochi incidenti, i più provocati da frange radicali del “chavismo” o per l’intervento della Polizia Nazionale Bolivariana, che in alcuni casi ha cercato di evitare che i cortei di protesta potessero raggiungere l’obiettivo.
“El Plantón”, com’è stata battezzata la manifestazione indetta dal Tavolo dell’Unità Democratica, la coalizione dei partiti di opposizione, consisteva nel bloccare per otto ore il traffico delle maggiori vie di circolazione in ogni citta del Paese.
Nella capitale, sede del governo e del Parlamento, migliaia di venezuelani si sono riversati in strada e aderito all’iniziativa intrapresa per protestare contro il governo del presidente Maduro. Cortei sono partiti da diversi punti della città e confluiti nell’importante superstrada “Francisco Fajardo”, nel “Distribuidor Altamira”.
La protesta si è estesa oltre le otto ore stabilite dagli organizzatori.