La Cina guarda all’Europa per la base lunare, trampolino per Marte

ROMA. – Una base sulla Luna da realizzare con partner internazionali, compresa l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e da utilizzare in futuro come ‘trampolino di lancio’ per missioni su Marte: è questo l’ambizioso programma dell’agenzia spaziale cinese, la China National Space Administration (Cnsa), presentato alla stampa a Pechino dal suo segretario generale, Tian Yulong, in occasione della Giornata dello spazio. Riportato da quotidiani cinesi e internazionali, l’annuncio è stato accolto dall’Esa con una certa cautela: al momento non sembrano infatti esserci intese concretizzate.

“La Cina ha un programma di missioni lunare decisamente ambizioso, con missioni molto concrete. Stimo guardando al futuro, a potenziali missioni cinesi, in vista di una potenziale collaborazioni”, hanno commentato fonti dell’Esa. Lo stesso direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Johann-Dietrich Worner, ha detto più volte che costruire una base lunare, il cosiddetto ‘Moon Village’, è ancora un sogno, anche se un sogno molto concreto e animato dalla stessa passione che negli anni ’60 ha portato il primo uomo sulla Luna.

L’idea di un villaggio scientifico internazionale sulla Luna come base di ricerca e trampolino per Marte è un’idea condivisa da molte nazioni, compresa l’Italia. E’ vero però che “In questa fase tutti discutono con tutti, ma sul progetto della base lunare Moon Village non c’è ancora un progetto concreto”, ha rilevato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston.

Il punto, ha rilevato, è che “si sta semplicemente discutendo sul da farsi nel momento in cui si concluderà la l’esperienza della Stazione Spaziale Internazionale”. Nel novembre 2016 la conferenza ministeriale dell’Esa aveva deciso di continuare a sostenere la Stazione Spaziale Internazionale fino al 2021, con la possibilità di arrivare al 2024, sulla scia delle decisioni prese dagli altri quattro partner della Stazione Spaziale, ossia Stati Uniti, Russia, Canada e Giappone.

La Cina ha invece una sua stazione spaziale, chiamata Tiangong 2 (Palazzo celeste 2), la cui costruzione potrebbe essere completata nel 2020. Nel frattempo le relazioni fra Europa e Cina sono aperte su molti fronti, a partire da quello scientifico. Un esempio è la missione Smile (Solar wind Magnetosphere Ionosphere Link Explorer), che potrebbe vedere la luce nel 2021 con una collaborazione.

Particolarmente interessante, infine, potrebbe essere il volo umano: è interessa dell’Esa avere un europeo a bordo della Stazione Spaziale cinese, anche se non è stato ancora discusso un accordo in questo senso.

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