Lo sfogo di Hillary: “Sconfitta per colpa di Fbi e Putin”

Delusione Hillary, 'donne non smettano lottare'
Delusione Hillary, ‘donne non smettano lottare’

NEW YORK. – “Se non fosse stato per la lettera di James Comey oggi sarei presidente degli Stati Uniti”: a quasi sei mesi dalla disfatta nelle elezioni presidenziali, Hillary Clinton non cambia idea su come sono andate le cose lo scorso novembre, e punta il dito sul capo dell’Fbi che a dieci giorni dal voto svelò una nuova indagine sulle email dell’ex segretario di stato. Indagine poi archiviata in tempo da record, al pari della prima: troppo tardi però per la candidata democratica.

“La mia campagna non è stata perfetta naturalmente, e sono stati fatti degli errori. Ma quella lettera, così come l’azione di Wikileaks (che pubblicò le email rubate al capo della campagna della Clinton, John Podesta, ndr) hanno spaventato l’elettorato”, assicura Hillary nella sua prima intervista televisiva dalla sconfitta, in diretta sulla Cnn. Intervista nel corso della quale appare ‘rinata’ dopo la batosta di novembre.

E poi Vladimir Putin: “Ha certamente interferito con le elezioni per colpirmi”, ribadisce l’ex first lady, proprio nel giorno della telefonata tra lo zar del Cremlino e Donald Trump, la prima dopo il raid aereo Usa in Siria. L’orgoglio è di aver comunque vinto il voto popolare con tre milioni di preferenze. Anche se la telefonata a Barack Obama nella notte della sconfitta fu difficilissima, ricorda Hillary un po’ imbarazzata e quasi commossa.

“Non è facile subentrare a due mandati di un presidente del tuo stesso partito. E’ la storia che lo dice”, spiega ricordando i due Bush e il marito Bill. Infine, un monito all’amministrazione Trump, a cui oggi dice di fare “resistenza”: si occupi dei problemi delle donne.

“I loro diritti sono fondamentali per la sicurezza nazionale”, ha detto ricordando come sulla sua sconfitta abbia pesato anche la misoginia. Tutto comunque raccontato nel suo libro in uscita in cui analizza punto per punto i motivi della debacle di novembre.