Grecia, raggiunto l’accordo con Ue e Fmi su nuove misure

Alexis Tsipras in camicia bianca con le braccia alzate durante una conferenza stampa
Alexis Tsipras.(ANSA/AP Photo/Lefteris Pitarakis)
(ANSA/AP Photo/Lefteris Pitarakis)

BRUXELLES. – L’accordo tra la Grecia e i suoi creditori c’è, anche se viene definito ancora ‘preliminare’ o ‘tecnico’. I fondi di cui Atene ha bisogno entro luglio restano insomma ancora congelati. Dopo l’intesa della scorsa notte, però, ci sono buone possibilità che l’Eurogruppo del 22 maggio dia il via libera non solo alla nuova tranche di aiuti, ma anche alla discussione sulle nuove misure per alleggerire il debito, favorendo così l’ingresso del Fondo monetario internazionale nel terzo salvataggio, tutt’ora incerto.

“C’è stata la fumata bianca”, ha detto il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos, dopo una maratona negoziale durata una notte intera nella quale è riuscito a ridimensionare le richieste ancora più dure dei creditori. Nonostante questo, l’accordo non piacerà agli oppositori del premier Tsipras, perché obbligherà i greci ad una nuova tornata di sacrifici: tagli alle pensioni di circa l’1% nel 2019, nuovo abbassamento della soglia di esenzione fiscale nel 2020, modifiche alla legislazione sul lavoro per rendere i licenziamenti ancora più facili. Tutto per riuscire a raggiungere risparmi pari al 2% del pil.

Ma, a differenza del passato, i creditori hanno concesso anche una clausola anti-austerity: se gli obiettivi di contenimento dei costi saranno superati, il Governo potrà utilizzare quel ‘tesoretto’ per misure di immediato sollievo per la popolazione, a cui tiene il Governo Tsipras, come sussidi ai redditi più bassi da 1.000 euro l’anno, un fondo da 250 milioni di euro per l’istruzione e maggiori esenzioni fiscali per la sanità.

L’intesa – che deve ora passare al vaglio del Parlamento ellenico – è particolarmente importante, sottolineano i creditori, perché pone le basi per avviare la discussione per l’alleggerimento dell’enorme debito di Atene (circa 180% del pil).

Il confronto partirà da subito, in vista dell’Eurogruppo del 22 maggio che potrebbe già dare un’indicazione sulle possibili misure. E in ogni caso quel giorno i ministri dovrebbero dare il via libera alla nuova tranche di aiuti, che mette al riparo il Paese dalle scadenze di giugno e luglio. Alla discussione sul debito è legata la partecipazione del Fmi al piano di aiuti.

Alcuni Paesi, come Germania e Olanda, vogliono l’ingresso del Fondo subito, possibilmente prima delle elezioni tedesche di settembre, ma l’istituzione guidata dalla Lagarde ancora è incerta, perché chiede misure ambiziose sul debito.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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