Sindaco e assessore Terni pronti a rispondere a gip

(ANSA) – TERNI, 3 MAG – Concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, e non l’associazione per delinquere come si era appreso in un primo momento, sono i reati constatati nell’ordinanza con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e per l’assessore Stefano Bucari. I due amministratori saranno sentiti il 4 maggio dal gip per l’interrogatorio di garanzia. Entrambi sono intenzionati a rispondere per respingere le accuse. L’avvocato Attilio Biancifiori, difensore del sindaco, ha spiegato che questo è “sereno”, ma “subisce come ingiusta” la misura cautelare. “Seppure la vicenda è grave sotto gli aspetti giudiziari – spiega il legale -, la sua posizione di estraneità era emersa chiaramente già alla luce delle prime carte processuali, in cui la sua figura era stata chiamata in causa sotto il profilo della responsabilità oggettiva. Questa ordinanza non presenti elementi di modifica”.