Ciancimino: giudice, ‘inventò minacce per mantenere status’

(ANSA) – BOLOGNA, 3 MAG – Massimo Ciancimino si inventò le minacce di Rosario Piraino dell’Aisi e la finalità con cui lo fece è da individuarsi nella ‘necessità’ di “mantenere il proprio status di dichiarante e di creare intorno a sé una situazione di tensione e minaccia da ‘spendere’ utilmente nei confronti delle forze dell’ordine e degli inquirenti”. Lo si legge nella sentenza con cui il giudice del tribunale di Bologna Aldo Resta ha condannato a 3 anni e 6 mesi per calunnia il figlio dell’ex sindaco di Palermo, super-testimone del processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia. I fatti risalgono al 2009 e al 2010, quando viveva nella città emiliana. Raccontò che Piraino si presentò da lui, invitandolo a ritrattare dichiarazioni collaborative ai pm di Palermo e Caltanissetta; poi lo accusò di essere il mittente di una busta anonima trovata nella cassetta condominiale, con testo minatorio e cinque cartucce. I difensori di Piraino, avv. Alessandro Armaroli e Marcello Montalbano, commentano “con soddisfazione” la sentenza. (ANSA).