G20, asse industriali-Merkel: “No al protezionismo”

Industria 4.0
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MILANO. – “Stanno crescendo barriere ed i protezionismi, non solo negli Stati Uniti ma in vari Paesi. Abbiamo calcolato che dal 2009 ad oggi ci sono state 200 iniziative all’anno di diversi Paesi per proteggere i loro mercati”. E’ il tema che Emma Marcegaglia, come leader della ‘confindustria’ europea Business Europe, ha messo al centro di un incontro ristretto, con pochi altri business leader, con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Incontro a Berlino nel contesto del B20, il ‘G20’ delle imprese, l’occasione per la comunità ‘business’ internazionale di prendere posizione di confrontarsi e esprimere una posizione ai governi del G20 con una sola voce.

La cancelliera tedesca, riferisce Marcegaglia all’ANSA subito dopo l’incontro, “ha detto chiaramente che il messaggio netto del G20 sarà quello di una lotta al protezionismo. Ha anche detto che non sarà facile con gli americani, ma dovranno capire bene quello che vorranno fare. Ne è emersa una volontà chiara da parte della cancelliera, una posizione molto ferma: ha detto che porterà avanti questo tema in modo molto forte, senza se e senza ma”.

Tema forte al B20, e nell’incontro dei business leader con Angela Merkel, anche quello della sfida di Industry 4.0. E’ una opportunità in particolare per l’Italia? “Moltissimo”, risponde Marcegalia; “Con i giusti strumenti le aziende stanno rispondendo. Con ‘industria 4.0′, superammortamento, iperammortamento e patent box, c’è stata una risposta delle aziende molto forte. E’ la dimostrazione del fatto che quando ci sono i giusti strumenti di politica industriale le imprese italiane rispondono”.

Al B20 di Berlino, e nell’incontro con Angela Merkel, “la richiesta dei business leader” sul fronte dei protezionismo, spiega ancora la past president di Confindustria, presidente dell’Eni e di Business Europe, “è che ci sia una promessa chiara di non andare avanti per questa strada”. Gli industriali hanno sottolineato i vantaggi di abbattere le barriere:

“Il libero commercio crea posti di lavoro in Europa: 31 milioni di posti di lavoro dipendono dalle esportazioni. Normalmente le aziende che esportano offrono salari più alti, e ci sono vantaggi per i consumatori. Ed abbiamo detto che bisogna comunicare meglio questi temi, con un coinvolgimento forte anche delle piccole e medie imprese”.

E’ un tema, ha avvertito Marcegaglia, che va anche inquadrato in un contesto di attenzione a accompagnare il no a barriere e protezionismi con “maggiori inclusività ed equità, maggiore equilibrio”, a lavorare su “education, training, politiche sociali, welfare, sostegno per chi perde il lavoro”.

Emma Marcegaglia sottolinea che è “un tema vero a cui anche anche i business leader devono guardare. Esempi di free trade agreement bilaterali come quello con il Canada sono interessanti perchè non si parla solo di barriere ma anche di rispetto dei diritti civili, del lavoro, dell’ambiente”.

Sono “due i temi molto forti” discussi al B20 di Berlino. C’è anche la sfida di Industry 4.0.: “Anche su questo la cancelliera Merkel ha insistito molto sul fatto che è una grande opportunità, una grande occasione per creare sviluppo e nuovi posti di lavoro. Anche noi come Business Europe – aggiunge – sul 4.0 abbiamo lavorato molto e continuiamo a lavorare, c’è grandissima attenzione”.