Allarme Comey: “Russia interferirà ancora su elezioni”

Agenti dell'Fbi effettuano ricerche al computer.
Agenti dell'Fbi effettuano ricerche al computer.

NEW YORK. – La Russia è una minaccia e continuerà ad influenzare elezioni in Paesi stranieri, non solo negli Stati Uniti. A suonare nuovamente il campanello d’allarme – tra l’altro a pochissimi giorni dal ballottaggio nelle presidenziali francesi – è il capo dell’Fbi, James Comey.

Il numero uno degli investigatori americani nel corso di un’audizione a Capitol Hill ha messo innanzitutto in guardia sulle interferenze di Mosca in vista delle prossime due tornate elettorali in Usa: il voto di midterm nel 2018, quando si rinnoverà gran parte del Congresso, e le presidenziali del 2020. Ma il Cremlino – ha spiegato – ha le capacità per arrivare ovunque: “Una delle lezioni del voto americano è che i russi ora sanno che la loro strategia funziona”.

Poche ore prima Hillary Clinton era tornata a incolpare Vladimir Putin di essere uno dei maggiori responsabili della sua sconfitta. Comey conferma: “Putin odiava e voleva fare male” alla candidata democratica. Respinge seccamente invece l’accusa che l’ex first lady continua a rivolgere alla sua persona: quella di aver svelato con una lettera al Congresso nuove indagini sulle email dell’ex segretario di stato a dieci giorni dal voto, regalando di fatto la vittoria a Donald Trump.

“Prenderei quella stessa decisione anche oggi, è stata quella giusta”, ha replicato il direttore dell’Fbi. “Nascondere prima delle elezioni la scoperta di nuove email di Hillary Clinton inviate all’indirizzo di Anthony Weiner (il marito di Huma Abedin, l’assistente di Hillary,ndr) sarebbe stato catastrofico. Sarebbe stata la morte dell’Fbi”.

Comey si dice quindi “nauseato” da chi lo critica per aver influenzato l’esito del voto di novembre: “Non ho mai lasciato trapelare notizie sulle indagini che riguardano Donald Trump e Hillary Clinton e non ho mai autorizzato diffusione di notizie su queste indagini”.

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