Venezuela, Alfano condanna le violenze: “Manifestare è un diritto”

ROMA – “Reiteriamo la nostra forte preoccupazione e condanna per la crescente violenza con la quale vengono represse le manifestazioni popolari di protesta in corso a Caracas e nel resto del Paese. La manifestazione del dissenso è un diritto inalienabile dei cittadini e non può mai essere oggetto di intimidazione o di repressione”. Parole dure quelle del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, rese note con una nota dalla Farnesina, che illustrano con quale interesse segue le vicende del Venezuela.

“Confidiamo che il governo venezuelano – prosegue il ministro – presti ascolto con senso di responsabilità alle istanze della popolazione e dei suoi rappresentanti eletti. E’ necessario un dialogo aperto ed in buona fede con l’opposizione per poter scongiurare la grave crisi che continua a colpire il popolo venezuelano e stabilire così un calendario elettorale che consenta di superare l’attuale situazione di stallo – continua il ministro -. Invitiamo inoltre il governo a non alimentare la contrapposizione interna che potrebbe provocare ulteriori violenze e a garantire che il popolo sia chiamato a esprimersi esclusivamente con suffragio universale, libero, diretto e segreto”.
Le recenti proteste della popolazione, represse con estrema severità e violenza dalle forze dell’Ordine con un saldo di oltre 30 morti, ha portato il governo del premier Gentiloni ad attivare un piano di rafforzamento del personale nelle sedi diplomatiche del Paese per assistere gli oltre 150mila italiani nel Paese.

Il ministro Alfano ha riferito alle Commissioni Esteri riunite alla Camera che sono stati stanziati ulteriori fondi a favore del nostro Consolato Generale di Caracas; fondi destinati all’acquisto di medicinali e generi di prima necessità. Ha quindi affrermato di “sperare in una migliore collaborazione da parte delle autorità, che finora hanno detto che non ci sono problemi”. Il ministro, poi, ha ribadito che “la crisi va risolta nel rispetto dei diritti umani e delle istituzioni democratiche nel contesto della separazione dei poteri

L’ex premier Renzi è tornato a parlare del Venezuela al condividere su Facebook un video di ‘In cammino’ sulla violenza in Venezuela e polemizzando di nuovo col Movimento Cinque Stelle.

“In Italia – ha scritto Renzi – alcuni partiti hanno individuato il Venezuela come un modello di democrazia. È una follia! Ciò che sta accadendo in queste ore dovrebbe far riflettere in tanti. Non possiamo fare finta di nulla. Nel tempo dell’informazione globale ciò che accade a Caracas riguarda anche noi. Chiediamo tutti insieme libertà e benessere per il Venezuela, Paese meraviglioso che non merita questa violenza”.

Dal canto suo, Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto alla Camera ha affermato che “il mondo democratico è in apprensione per quel che accade in Venezuela”.

– Il film dell’eclissi delle democrazie parlamentari purtroppo si e replicato troppe volte nella storia del Novecento – ha detto -. Sarebbe opportuno che i governi democratici e gli organismi internazionali e sovranazionali, tra questi la UE, facessero sentire la propria voce.

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