Isis: “Decapitato colonnello russo”. Mosca smentisce

MOSCA. – I tagliagole dell’Isis hanno decapitato un ufficiale dei servizi segreti russi o si tratta di una messinscena come sembra suggerire il ministero della Difesa di Mosca? Non è chiaro cosa si nasconde dietro l’ennesimo cruento video di propaganda del sedicente Stato islamico, in cui peraltro non mancano le minacce di nuovi attacchi terroristici contro la Russia.

Nel filmato viene decapitato con un coltello un uomo che si identifica come Ievgheni Petrenko, un colonnello (ma secondo altre fonti un capitano) dei servizi di sicurezza russi (Fsb) che sarebbe stato catturato dopo essersi infiltrato nelle file degli estremisti in Siria.

Mosca smentisce però fermamente l’uccisione di un suo 007: “Tutti i militari della missione russa in Siria sono vivi, in salute ed eseguono i compiti di lotta al terrorismo internazionale nelle loro unità”, fanno sapere dal ministero della Difesa bollando la notizia come “una bufala”.

L’autenticità del video e l’identità della vittima non sono al momento verificabili né è chiaro quando sia avvenuto l’assassinio. E’ però probabile che i terroristi del Califfato non abbiano scelto a caso il giorno in cui pubblicare il filmato di questo atroce omicidio: oggi la Russia celebra infatti il 72esimo anniversario della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale e – come ogni 9 maggio – migliaia di militari e centinaia di mezzi bellici hanno sfilato nella Piazza Rossa davanti a Vladimir Putin e alle telecamere della tv di Stato.

“Le forze armate della Federazione russa sono pronte a respingere ogni minaccia”, ha dichiarato il leader del Cremlino durante la parata. Quasi contemporaneamente i jihadisti lanciavano su internet la loro sfida alla Russia, che con il suo sostegno militare al governo del controverso Bashar al Assad ha contribuito a strappare ai terroristi dell’Isis grosse fette di territorio in Siria.

Nel filmato – scrive il Washington Post – il presunto ufficiale russo è vestito di nero e, inginocchiato sulla sabbia del deserto, accusa il governo russo di averlo “abbandonato” chiedendo l’interruzione della campagna siriana da parte di Mosca. “Uno dei miei ordini – dice – era quello di avvicinare Omar al-Shishani o la sua cerchia. Ma nel corso della missione sono stato scoperto e arrestato dai servizi di sicurezza del Califfato”. Al Shishani, ‘Il Ceceno’, era stato definito dal Pentagono il “ministro della guerra” dell’Isis, e forse è stato ucciso nel 2016.

Parla russo anche l’aguzzino di colui che si autodefinisce una spia di Mosca: probabilmente anche lui, come Al Shishani, è uno dei migliaia di foreign fighter provenienti dall’ex Urss che si sono uniti all’Isis. I miliziani di Daesh avevano annunciato già lo scorso settembre di aver catturato un ufficiale dell’Fsb di nome Ievgheni Petrenko, ma lo avevano identificato come un capitano e non come un colonnello. Tutte frottole secondo Mosca. Resta così un mistero chi sia la vittima dell’ultima crudele esecuzione dei tagliagole dell’Isis.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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