Spalletti sempre più lontano, Dzeko niente Juve

ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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ROMA. – Luciano Spalletti è sempre più lontano, e quasi sicuramente non conterà l’eventuale raggiungimento del secondo posto in classifica e quindi della Champions per vederlo sulla panchina giallorossa l’anno prossimo. Sono questi i segnali che arrivano in queste ore dal tecnico (peraltro non del tutto convinto che il ‘nemico’ Totti chiuderà la sua carriera nell’ultima partita di questo campionato contro il Genoa) alla società di Pallotta.

Spalletti è – lo dicono i fatti e lo confida lui agli amici – totalmente disamorato dall’ambiente capitolino e ritiene tra l’altro di avere perlomeno due o tre chance importanti in Italia (tra questa sicuramente Inter e Milan). Per questo fa muro al lavorio diplomatico della società giallorossa. Le tre partite di campionato che restano si profilano con ogni probabilità come le sue ultime sulla panchina della Roma.

L’ultimo ostacolo da superare, quello decisivo per sapere se alla fine la squadra chiuderà o meno al secondo posto – a Trigoria ne sono certi – è la sfida di domenica con la Juventus, che metterà in palio i punti determinanti nel duello col Napoli per il piazzamento d’onore che vale l’accesso diretto alla prossima Champions League.

Spalletti dà per scontato il filotto della squadra dell’amico Sarri nelle ultime tre di campionato e quindi sa bene di non potersi permettere passi falsi. Di certo, domenica sera all’Olimpico i giallorossi scenderanno in campo sapendo già il risultato dei rivali, impegnati nel pomeriggio in casa del Torino. Un successo dei partenopei costringerebbe la Roma a dover per forza di cose battere la Juve per evitare il sorpasso a 180′ minuti dal termine della stagione.

Per lo scontro diretto coi bianconeri Spalletti recupererà Ruediger (assente per squalifica col Milan) ma dovrà ancora fare a meno di Strootman che sconterà il secondo turno di stop inflittogli dal giudice sportivo per la simulazione nel derby con la Lazio. Sicuro assente poi anche Dzeko, mentre è a rischio la presenza di Nainggolan.

I due erano entrambi usciti da San Siro con un risentimento muscolare al polpaccio sinistro e gli esami strumentali cui sono stati sottoposti in giornata non hanno evidenziato nulla di buono. Il bosniaco è alle prese con una lesione muscolare di primo grado del gemello mediale e tornerà a disposizione di Spalletti solo a metà della prossima settimana.

Le condizioni fisiche del centrocampista belga – che ha ribadito i motivi che lo hanno portato a rifiutare le offerte estive (“È stata una scelta di vita, mi piace come si vive a Roma e mi piacerebbe restare”) – saranno invece valutate giorno per giorno dopo che gli esami hanno evidenziato una quota di edema muscolare del muscolo gemello mediale.

Ovviamente, soprattutto il forfait di Dzeko potrebbe aprire all’utilizzo di Totti dopo il mancato ingresso in campo del capitano a San Siro nel finale di gara. Una esclusione che continua a far discutere, tanto che sull’argomento si è espresso anche Claudio Ranieri:

“L’allenatore deve pensare alla squadra, però in quel momento Totti forse meritava di entrare in campo, anche perché i tifosi del Milan lo avevano acclamato e gli avevano dedicato uno striscione. Però bisogna anche capire l’allenatore che deve pensare alla squadra”.