Crisi in Venezuela: i civili vengono processati dai Tribunali Militar

CARACAS.- La situazione di crisi sociale e politica si aggrava in Venezuela. Un nuovo elemento si aggiunge ai tanti che oscurano lo stato di diritto nel paese. Le ultime manifestazioni e proteste hanno provocato una serie di arresti di civili ora nelle mani della giustizia militare. Da una parte, il Ministro della Difesa, Gen. Vladimir Padrino López assicura che queste detenzioni sono state fatte rispettando la legge, ma dall’ altra Ong come Cofavic (Comitato dei familiari delle vittime a febbraio e marzo del 1989, data di una somossa civico militare nel paese) e Fp (Foro Penale) assicurano che si stanno violando palesemente i diritti umani.

L’ opposizione ha denunciato che la giustizia militare ha detenuto e processato centinaia di civili durante le proteste violente degli ultimi giorni in Carabobo, 251 detenuti per la precisione. Si crede che questi cittadini siano stati smistati in diverse prigioni nel paese e che una quarantina siano stati processati in diretta.  Né la Procuratrice né nessun Pm si sono pronunciati finora su questi casi. Non si conoscono le pene, ma il Codice venezuelano di Giustizia Militare prevede da 5 a 30 anni di carcere per ribellione militare (non civile).

Ma Padrino López ribadisce che “quando un militare che sta vigilando l’ordine pubblico (o un bene delle Fanb) viene aggredito e gli aggressori sono colti in flagranza, si commette un delitto militare e questo diventa competenza della giurisdizione militare perciò si incarica la giustizia militare”. Inoltre, Il Ministro ha chiarito che il Tribunale Militare è una specie di prima istanza nel processo ma che d’accordo a quanto si potrà stabilire, il processo si potrà dirimere in altre giurisdizioni”.

Ma il numero di denunce fatte da Cofavic e Fp sembra smentire quanto detto dal Ministro. Le Ong credono che lo stato di diritto nel paese si sia completamente abbandonato ricordando gli articoli 49, 261 e 337 della Costituzione Venezuelana che stabiliscono chiaramente il diritto ad essere giudicati dalla giustizia ordinaria e non da tribunali militari, i quali sono tenuti esclusivamente a processare “delitti militari”, inoltre ritengono che il diritto al giusto processo sia inalienabile e non si stia rispettando.

ALfredo Romero di Fp denuncia che i processi si stanno celebrano in tribunali militari stabiliti ad hoc senza che partecipi nessun civile tranne l’imputato che si trova solo davanti ai militari. E aggiunge che le aggressioni a civili da parte di militari e paramilitari devono smettere subito perché si stanno susseguendo anche in ambienti non vincolati direttamente con le manifestazioni.

Fnalmente, Cofavic e Fp esortano le autorità del paese a compiere con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani e ciò passa per il rispetto alla libera manifestazione. Le ultime proteste si sono mescolate ad atti di violenza provocati per la maggior parte come risposta alla forte repressione e le pratiche violente di corpi paramilitari.

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