Inter: via Pioli, Suning prende Sabatini e sogna Conte

Sabatini e Zhang
Sabatini e Zhang

ROMA. – Il Suning non ha voluto aspettare neanche un paio di settimane prima di licenziare Stefano Pioli: la rivoluzione nerazzurra non poteva attendere e non è detto che sia un male, nonostante le perplessità dei tifosi. Walter Sabatini è la prima pietra su cui la dinastia Zhang intende costruire l’Inter del domani, la seconda potrebbe essere Lele Oriali, la terza Antonio Conte; in alternativa Simeone o Spalletti, per il quale una bandiera come Bergomi fa la sua dichiarazione di voto: “Uno come lui lo prenderei domattina, ma l’esonero di Pioli è un’altra brutta figura per l’Inter”.

Il tecnico esonerato non l’ha presa bene ma, secondo alcune fonti, anche lui aveva capito da tempo di essere arrivato al capolinea. E, per questo, si sarebbe guardato attorno con un certo anticipo. Secondo alcune fonti, sarebbe già in parola con la Fiorentina, circostanza che Zhang Jindong non avrebbe preso troppo bene, accelerando di fatto le pratiche di uscita.

“Parlo poco perchè sull’Inter vengo sempre strumentalizzato, ma Pioli sa che è la legge del calcio”, dice Roberto Mancini, primi dei tre tecnici nerazzurri di stagione.

In ogni caso, Suning ha deciso tutto da sola, una novità assoluta: il versante dirigenziale italiano è stato tenuto all’oscuro di quanto stava per accadere e questo spiega il colpo di teatro serale, andato in scena proprio mentre la Juventus conquistava la finale di Cardiff.

Gardini, Ausilio e Zanetti sono stati i registi dell’operazione Pioli, un’operazione non tutta da buttare anche se le premesse non erano state delle migliori. Un casting forse eccessivo e teatrale, visto quello che ha partorito. Tre allenatori esonerati (Mancini, De Boer e Pioli) in una sola stagione danno l’idea dei mesi vissuti all’Inter dove i giocatori, alla fine, hanno quasi ammesso di aver perso motivazioni e mordente dopo aver fallito l’obiettivo Champions.

Così il giovane Zhang è volato in Cina per relazionare il padre il quale, evidentemente, si è reso conto dell’insostenibilità della situazione. Serviva una scossa e la scossa è arrivata: Pioli fa le valigie ed ecco Sabatini, un uomo che può fare la differenza.

Le novità non sono destinate a finire. I cinesi stanno pensando a nuovi assetti in Italia come in Cina ma soprattutto si prendono lo scettro del comando, come forse è giusto che sia. La società è da rifondare, la squadra sostanzialmente da rifare, l’allenatore ancora da scegliere e c’è fretta di comporre il puzzle della nuova Inter.

Quali saranno i contraccolpi non è dato sapere ma l’impressione di molti è di un ridimensionamento della linea dirigenziale italiana con molti dubbi su Piero Ausilio che rischia di essere oscurato dall’astro di Sabatini. L’obiettivo sembra quello di avere un forte peso anche sui mercati esteri e le scelte di questi giorni confermerebbero la volontà di darsi un nuova identità.

Insomma, nuovi equilibri per importanti ambizioni. L’Inter deve rialzarsi e tornare a essere un club che conta in Italia come in Europa. Pioli vive la sua giornata più triste, torna ad Appiano giusto per concordare le modalità del suo addio. Anche lui è finito nel tritacarne nerazzurro, messo alle corde da uno spogliatoio lacerato, capro espiatorio di una situazione incerta e indefinita. Adesso si ricomincia con un altro passo, cominciando a costruire una vera società, premessa necessaria per rifondare l’Inter.

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