Con Macron euro salvo e Renzi più forte

El presidente Macron, por su parte, consideró que las sanciones impuestas por la UE a altos funcionarios del gobierno son más “limitadas” que las que puedan imponer otras regiones.
El presidente Macron, por su parte, consideró que las sanciones impuestas por la UE a altos funcionarios del gobierno son más “limitadas” que las que puedan imponer otras regiones.
Emmanuel Macron, presidente eletto Francia.
EPA/JULIEN DE ROSA

BERLINO. – L’euro è salvo, con Emmanuel Macron. E anche in Italia, gli euroscettici sono indeboliti dal voto francese: Matteo Renzi oggi è più forte. È segnata da un evidente ottimismo l’analisi del presidente dell’associazione del commercio estero tedesco BGA, Anton Boerner, che all’ANSA però spiega: da Berlino pieno appoggio all’Eliseo, ma dare soldi “non è la strada”.

L’ortodossia finanziaria tedesca, attaccata nei giorni scorsi anche dal ministro degli Esteri Sigmar Gabriel, non sembra affatto messa da parte, fra gli interlocutori più vicini alla cancelliera, come Boerner. Anche se tutti ribadiscono la necessità di una Francia forte, in un rapporto stretto di cooperazione con la Germania.

“Con la persona di Macron si è assicurato che l’Ue e l’euro non andranno in pezzi”, afferma Boerner. E a proposito dei timori sull’Italia, aggiunge: “Anche Renzi è più forte, grazie al voto francese. Credo che gli argomenti di chi vuole uscire dall’euro non avranno più chance nella politica italiana. Questa è una buona notizia. Prima di queste elezioni, io ho sostenuto che se Parigi avesse lasciato l’Ue, poi sarebbe toccato all’Italia, e questo avrebbe segnato la fine dell’Unione. Sarebbe stata un’apocalisse. Scenario ora escluso”.

Il 27 aprile, nella capitale francese, il presidente di Bga ha pronunciato un discorso per il suo candidato preferito: “Da un anno sostengo che Macron sia l’unica salvezza per la Francia”. E quindi nel dibattito in corso in Germania, su se sia opportuno venire incontro ai francesi, Boerner non esita: “Per me non esiste alcun dubbio che si debba aiutare Macron: abbiamo sempre detto chiaramente che lo sosteniamo. Ora dobbiamo vedere quali misure servono e in quale direzione. Dare soldi però non serve. Fare più debiti sarebbe la strada sbagliata. Fare debiti non rende più ricchi”.

I paesi più ricchi del mondo hanno il debito sotto controllo e consenso sociale, questi devono essere i modelli, per Boerner, che cita Svezia, Finlandia, Svizzera. “Bisogna fare le riforme, integrando la società; occorre sburocratizzare, facilitare la strada agli investimenti, promuovere la formazione lavorativa, ed evitare scontri distruttivi fra gruppi contrapposti: sindacati contro datori di lavoro, conflitti forti nella politica, fra partiti. Questo è quello che siamo riusciti a ottenere in Germania, ad esempio”.

E questo dovrebbe fare la Francia, adesso. E a chi ha votato le Pen, in chiave antitedesca, Berlino oggi non risponderà con delle concessioni? “È umano, se uno ha un problema, dire che è colpa degli altri. Lo si fa anche a scuola da bambini: ho un voto cattivo, e penso che sia colpa del professore che ha fatto una domanda stupida. La Francia però ha dei problemi interni, e adesso ha annunciato di voler fare le riforme. Questa è la nostra speranza. Io sono fiducioso che Macron riuscirà a farle, anche velocemente”.

Nessuna autocritica, infine, sul forte surplus commerciale tedesco, attaccato anche da Parigi: “L’economia tedesca è forte. Lo Stato se ne occupa poco. Noi abbiamo molti ordini all’estero e la politica non si immischia. Ci si potrebbe chiedere, al contrario, cosa succederebbe a Paesi come Italia, Francia, Spagna e Portogallo, se non fossimo forti. Noi compriamo il 45% della nostra produzione in questi Paesi vicini. Tutto il Nord Italia fallirebbe, se non potesse esportare in Germania. Lo stesso vale per Francia e Spagna”.

“Noi spingiamo l’economia europea verso l’alto – è la conclusione -. E questo solo perché abbiamo successo fuori. Dobbiamo esportare: questo significa anche importare, e noi lo facciamo moltissimo”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)