Berlusconi vuole un ruolo centrale per FI e si allontana dalla Lega

ROMA. – A stabilire chi d’ora in avanti si occuperà di legge elettorale è il comunicato con cui Forza Italia fissa i suoi paletti. Poche righe firmate da Silvio Berlusconi in cui è il Cavaliere a dettare le condizioni del suo partito: nessun correttivo maggioritario, uniformità tra Camera e Senato e no alle preferenze. Una nota che viene diffusa da palazzo Grazioli al termine di una riunione con lo stato maggiore del partito a cui viene imposto di non rilasciare nessuna dichiarazione: mi raccomando – ha detto ai suoi l’ex premier – non parlate all’uscita.

Una consegna del silenzio che ha come obiettivo principale quello di mettere a tacere le divisioni che ieri, a suon di botta e risposta, hanno evidenziato il solco tra la linea sulla legge elettorale sposata da Renato Brunetta e le proposte di modifiche portate avanti da Paolo Romani: che da sempre ha rappresentato per FI uno degli ufficiali di collegamento con il Pd di Matteo Renzi.

A chiudere la porta in faccia alle ipotesi di legge avanzata dai Dem è direttamente il Cavaliere con un duplice scopo: da un lato far capire che il suo partito ha una sola linea e che è lui a dettarla e contemporaneamente gettare le basi per far tornare Forza Italia al centro della scena nella prossima legislatura. Un’operazione che l’ex capo del governo è disposto a perseguire anche ‘sacrificando’ l’intesa con Matteo Salvini.

Che il rapporto tra i due sia ai minimi termini è cosa nota ma soprattutto il Cavaliere mostrerebbe sempre più insofferenza agli attacchi quotidiani del leader del Carroccio. E una legge elettorale proporzionale come l’Italicum corretto (al netto delle preferenze su cui c’è un muro) rappresenta per l’ex premier una chance di poter giocare la partita da solo giocando il ‘peso’ dei suoi parlamentari per formare un governo di larghe intese.

Ecco perchè l’ex capo del governo a deciso di bypassare le trattative portate avanti dai vertici del suo partito e occuparsi in prima persona (con la super visione di Gianni Letta) della legge elettorale. Che Forza Italia stia giocando una partita diversa dal Carroccio lo dimostra anche l’atteggiamento in commissione dei parlamentari leghisti che a differenza degli azzurri si schierano a sostegno del modello avanzato dai Dem accusando il resto dei partiti di voler perdere solo tempo.

A due settimane dal congresso del Carroccio, e a tre giorni dalle primarie per la leadership (che lo vedranno misurarsi con Gianni Fava), Salvini non ha nessuna intenzione di mollare i suoi cavalli di battaglia: la richiesta di tornare subito al voto e, contemporaneamente, non fare nessun accordo con Forza Italia nonostante alcuni big del suo partito, tra cui Roberto Maroni continuino a considerare l’alleanza con il Cavaliere prioritaria. “Io non guido una Lega serva di qualcuno – mette in chiaro – allearsi con Berlusconi dipende dai progetti e dai contenuti”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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