Giuseppe Santoro, il Sindaco d’Italia

Giuseppe SANTORO, Sindaco di Bocchigliero 16-06-2016

Riceviamo e gentilmente pubblichiamo la lettera inviataci da Francesco Santoro, fondatore e direttore dell’Accademia d’Arte Giovanni Battista Scalabrini, in Valencia.

IL SINDACO D’ITALIA

Giuseppe SANTORO, Sindaco di Bocchigliero 16-06-2016

Oggi, undici Maggio, in pieno disordine sociale del paese in cui mi trovo, prendo la penna per esprimere in questa lettera che ha carattere pubblico, il sentimento di gratitudine che provo. Una dichiarazione che se pure nasce circoscritta non può limitarsi allo specifico mio personale, il quale prenderà forma chiara nello sviluppo della presente, e lo sarà tanto più quanto più riuscirò ad estendere questa circostanza alle considerazioni generali del panorama mondiale e a ciò che esso ci offre in questo drammatico momento storico.

Realtà preoccupanti che consumano giornalmente drammi che si perpetuano parallelamente nelle diverse aree geografiche di questo nostro martoriato pianeta.

Anche se strutturato a livelli differenti, il male è male e nella dimensione in cui questo si presenta disegna il dolore. Restringo allora il campo visivo per mettere a fuoco una di queste aree del dolore che per la circostanza mi coinvolge e mi porta a centralizzare le ragioni di questa mia, di possibile estensione ai numerosi connazionali, ai quali auguro di ricevere la stessa solidarietà che se pure spesso si oscura c’è, ed esiste e si rivela là dove le intelligenze antiche hanno saputo rafforzarsi e moltiplicarsi nei valori, così come hanno evidenziato quelle mani che si sono allungate sull’atlantico, sia dell’uomo sia vestite del civico istituzionale, all’interno delle quali ho trovato quell’umanità che esalta i principi, valori e professionalità, nel caso specifico un sindaco Italiano.

Ma prima ancora del politico, l’uomo, Giuseppe Santoro che anticipa la burocrazia politica e dispone la sua persona oltre che al suo consiglio di amministrazione, ad onorare i valori di quella Italia che è stata dei nostri padri, ad onorare la Regione Calabria e la comunità montana in cui sono nato, Bocchigliero; dal quale fui separato giovanissimo per quel “Quid” che fa emigrare l’uccelli del cielo da una geografia ad un’altra.

Caro Sindaco Giuseppe Santoro, amico gentile di tutti, Grazie. Pur non essendo parenti come il cognome potrebbe far pensare, ho sentito nel tuo comunicato la sincera preoccupazione che prova un fratello, per i compaesani, per i connazionali, per la loro e la mia incolumità e della mia famiglia, motivato dalle circostanze politiche che attraversano in questi ultimi tempi il paese in cui mi trovo.

Non ho sufficienti parole per esprimere la mia gratitudine per la tua etica di primo cittadino, all’uomo che anticipa, come già detto, i meandri della politica, consegnandomi quelle certezze, quelle risposte che per fortuna ancora qualcuno come te riesce a dare. Risposte che dovrebbero essere portate dai vertici politici e dai quanti hanno in mano le sorti delle gente. Risposte o certezze che se pure sembrano ovvie e scontate, quasi sempre abbiamo difficolta ad incontrare la dove dovrebbero essere allertate certe urgenze.

Domando licenza per evidenziare con maggior chiarezza il messaggio della presente e prendo in prestito l’immagine del buon samaritano così come la troviamo presentata nel libro “Il vangelo del coraggio” nel quale l’autore Mons. Tonino Bello oltre a citare i due tempi che costituiscono l’intervento del samaritano, contenuti nella parabola; a quello del momento giusto e quello del momento successivo ne aggiunge un terzo, cioè quello del momento prima non registrato nel vangelo, ma che è lecito ipotizzare: se il samaritano fosse giunto un’ora prima sulla strada, forse l’aggressione non sarebbe stata consumata. Per dirlo con parole “grosse” io credo che la “Misericordia”, cioè la compassione del cuore nel politico, deve diventare anche compassione del cervello.

E allora, è necessario pronosticare in anticipo le urgenze collettive, utilizzando il tempo che ordinariamente si spreca nel riparare i danni, usandolo quindi per trovare il sistema alle prevenzione. Da qui la necessità interrogabile che l’impegno politico sociale sia affidato a gente che non si estenua nel sottobosco degli intrallazzi, nel recinto delle manovre occulte, nella malignità dei sorpassi clandestini, nell’esercitazioni delle stroncature demolitrici ai danni dei prossimi, e dunque l’assoluto bisogno che chi si assume l’impegno politico guardi lontano per additare in termini planetari i focolai da cui partono le ingiustizie, le guerre, le oppressioni e le violazioni dei diritti umani e giungere nell’ora prima per soccorrere le possibile vittime, cosi come ha fatto il sindaco italiano per il quale sollevo un forte applauso, augurandomi che non si trovi solo in queste iniziative di custode attento, per dirlo in termini “evangelici”. Da qui la capacità di discernimento e di conversione che deve caratterizzare l’uomo impegnato in politica.

Discernimento dei tempi, intuizione delle grandi utopie che irrompono nell’oggi e diventano già carne e sangue, realtà queste già presenti nelle diverse geografie giocate ai tavoli degli interessi delle grandi potenze insofferenti al dolore degli ultimi, destinati a soccombere cosi come quelli a cui assisto mio malgrado e per i quali da 15 anni e più lotto e dedico parte del mio tempo come fratello attento ai bisogni di chi non ha voce.

Ancora un immenso grazie all’attuale Sindaco di Bocchigliero Giuseppe Santoro e al suo Consiglio Comunale.

Francesco Santoro