Ue-Usa, comincia negoziato sul bando dei tablet in volo

BRUXELLES. – Voli dall’Europa agli Stati Uniti senza né tablet né pc a bordo: la decisione non è stata ancora presa da Washington, ma la sola ipotesi di estendere ai voli europei il divieto già imposto da un paio di mesi a quelli in provenienza da otto paesi del Medio Oriente e dell’Africa, ha allarmato le capitali e Bruxelles. Ed è già cominciato il negoziato tra le due sponde dell’Atlantico con una ‘conference call’ organizzata dal dipartimento per la sicurezza nazionale americana.

Il segretario di stato John Kelly si è confrontato con i Commissari europei Dimitris Avramopoulos e Violeta Bulc, responsabili rispettivamente per affari interni e trasporti, e con le controparti di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

“Nessuna decisione è stata annunciata” ha chiarito una portavoce della Commissione, specificando che il dialogo continuerà. Avramopoulos e Bulc avevano reagito inviando una lettera in cui chiedevano di “continuare la cooperazione di lunga data sulla sicurezza”.

Nello scambio telefonico, definito come “molto costruttivo”, hanno invitato i responsabili tecnici e politici americani ad un confronto la prossima settimana a Bruxelles “per una valutazione comune dei rischi potenziali e la revisione delle misure future”. Obiettivo principale, un set di regole concordato a fronte ad una minaccia che – come ha sottolineato Avramopoulos – “colpisce allo stesso modo tanto gli Usa quanto la Ue”.

Nella conference call, Bulc ha anche sottolineato i rischi collaterali per la sicurezza che la decisione americana potrebbe comportare. Il divieto di imbarco in cabina deciso a marzo dagli Usa per i voli di nove compagnie aeree (Royal Jordanian, EgyptAir, Turkish Airlines, Saudi Arabian Airlines, Kuwait Airways, Royal Air Maroc, Qatar Airways, Emirates e Etihad), implica infatti che i device vengano tutti caricati nella stiva bagagli. Ma proprio questa pratica può comportare altri rischi per la concentrazione di tanti device, ha rilevato Bulc nella ‘conference call’.

Se venisse esteso ai voli dall’Europa, il divieto colpirebbe gli oltre dieci milioni di passeggeri che ogni anno volano verso gli Stati Uniti partendo da aeroporti nella Ue. Con probabili ripercussioni sul turismo. Prima dell’elezione di Trump gli analisti del settore stimavano in 85,2 milioni gli ingressi negli Stati Uniti fino al 2020. Cifra che secondo Euromonitor International va già tagliata di un milione a 84,2.