Renzi incontra Prodi, fra frecciatine e benedizioni

BOLOGNA. – Una stretta di mano, un sorriso, qualche battuta, qualche frecciatina, ma anche una sponda importante su temi particolarmente caldi come la stabilità e la legge elettorale. Romano Prodi si è ritrovato, a Bologna, allo stesso tavolo con Matteo Renzi. L’ambiente era autorevole e internazionale, la Johns Hopkins University, in un convegno sulle elezioni francesi, insieme a Marc Lazar.

Ma gli obiettivi erano tutti puntati sull’incontro fra il fondatore del Pd e il suo attuale leader, fra i quali, non è un mistero, non c’è mai stato un grandissimo feeling. Renzi è arrivato in ritardo mentre Prodi e Lazar avevano già cominciato l’incontro con i giornalisti a cui l’università americana chiede ai suoi ospiti di sottoporsi prima delle occasioni pubbliche.

Renzi si è seduto facendo osservare a Prodi che era alla sua sinistra. “Dipende da che parte si guarda il tavolo”, ha osservato il prof. Durante l’incontro, moderato dal direttore di Nomisma, l’economista Andrea Goldstein, non è mancata qualche frecciatina, come quando Prodi ha ricordato che la parola rottamazione non gli è mai piaciuta, oppure quando lo ha rimproverato, con tono fermo, che la burocrazia è il problema principale dell’Italia: “nessuno capisce più come si prendono decisioni nel nostro paese”.

Renzi ha accettato rimbrotti e battute col sorriso, anche perché da Prodi è arrivata una ‘benedizione’ al segretario del Pd, per incoraggiarlo a procedere lungo il sentiero intrapreso sul tema della legge elettorale. “Penso che l’Italia – ha detto Prodi – andrà alle elezioni al momento previsto: il problema è se prima di quel momento si possa fare una legge elettorale che sia stabile, una legge elettorale non è fatta per fare una fotografia del sistema politico, ma per dare un governo stabile. Con una legge proporzionale e molti partiti il problema si apre dopo”.

Parole che Renzi ha incassato come un benevolente sostegno da parte di Prodi nel dialogo in corso fra le forze politiche sulla legge elettorale e lo ha rassicurato. “La nostra posizione – ha detto – nonostante i rischi di instabilità prodotti dall’esito del referendum, è che la legge elettorale aiuti a consentire una governabilità. Il Pd è su questa posizione tutto insieme, ma è chiaro che da soli non abbiamo i numeri”.

Renzi ha colto l’occasione della visita a Bologna per incontrare il partito dell’Emilia-Romagna, a cominciare dai segretari di circolo: è infatti quello il modello organizzativo al quale si vuole ispirare per la sua segreteria bis che è cominciata con il 70% delle primarie.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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