Corea del Nord lancia nuovo missile. Usa: “Kim è paranoico”

PECHINO. – Sul grande giorno di Xi Jinping e della presentazione al mondo della sua nuova Via della Seta s’è allungata l’ombra di un missile nordcoreano, di media gittata mai provato prima. Una mossa dovuta allo “stato di paranoia” del leader Kim Jong-un e non un modo per ottenere un incontro col presidente Donald Trump, ha tuonato l’ambasciatore Usa all’Onu Nikki Haley, secondo cui Washington continuerà a “mettere sotto torchio” il Nord con la pressione internazionale delle sanzioni.

Malgrado l’evento di Pechino sull’ambiziosa connettività di Asia, Europa e Africa con le rappresentanze di oltre 100 Paesi e 29 capi di Stato e governo, Pyongyang ha sparigliato le carte (e irritato Pechino) all’indomani della presunta apertura verso Donald Trump attraverso le “giuste condizioni” menzionate dalla diplomatica di primo livello Choe Son-hui, a capo dell’Ufficio dei rapporti con gli Usa al ministero degli Esteri del Nord.

Il missile, “incompatibile” per il Comando del Pacifico Usa con un tipo intercontinentale, è partito poco prima delle 6:00 (le 23:00 di sabato in Italia) da una base di Kusong, città a nordovest di Pyongyang: ha coperto in 30 minuti la traiettoria di 700 km prima di finire nel mar del Giappone, poche centinaia di chilometri dalle costa nipponica.

La novità è che ha raggiunto, secondo il ministro della Difesa giapponese Tomomi Inada, una straordinaria altitudine oltre i 2.000 km, facendo meglio del Pukguksong-2 (KN-15), lanciato dallo stesso sito il 12 febbraio.

Immediata la condanna internazionale: una “chiara violazione delle risoluzioni dell’Onu” e una “grave minaccia alla sicurezza regionale”, ha detto il neo presidente sudcoreano Moon Jae-in, pronto ad avviare una nuova stagione con Pyongyang. “Dobbiamo mostrare che è una possibilità se il Nord cambia atteggiamento”.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha definito “assolutamente inaccettabile” la mossa. Il presidente Trump “non può immaginare che la Russia sia contenta” del test, dato che il missile è caduto molto vicino al territorio russo, ha rimarcato la Casa Bianca in una nota ironica causando la risposta piccata di Mosca (“era a 500 km dalle coste russe”, secondo i media ufficiali).

Una “minaccia per la sicurezza e la pace internazionale”, ha reso noto la Nato in un comunicato dai toni simili a quelli della nota di un portavoce della Ue (“aggrava le tensioni”). “Preoccupa quello che succede in questo quadrante del mondo. La risposta credo debba venire con fermezza”, ha rilevato il premier Paolo Gentiloni, nel pomeriggio a Pechino per il Forum. Bisogna puntare “sulla diplomazia” e l’Italia “ha un ruolo particolare con la presidenza del comitato Onu per le sanzioni”. Anche il G7 “darà un contributo a risolvere la questione”.

Cina e Russia cercano la soluzione politica sulla Corea del Nord ha assicurato Xi incontrando il presidente Vladimir Putin a margine del Forum. I due Paesi, impegnati a trovare “soluzioni politiche sul conflitto in Siria e sulla questione nucleare della Corea del Nord”, hanno sempre svolto, ha aggiunto Xi, un “ruolo di equilibrio” per la stabilità e la pace regionale e globale. Un commento indiretto, inusuale e quasi “a caldo” per la presidenza cinese, così come è stato il breve colloquio tra Sud e Nord al Forum.

Park Byeong-seug, capo delegazione di Seul, ha espresso “forte condanna” a Kim Yong-jae, ministro dell’Economia estera. Pur se breve, l’incontro ha toccato vari temi: senza dare dettagli, Park ha detto di aver percepito che il Nord stia guardando a un summit intercoreano.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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