Grillo incalza il Pd e attacca, via la Buona Scuola

Foto Daniele Leone / LaPresse 10/10/2014 Roma, Italia Cronaca Roma, Cortei degli studenti in occasione dello sciopero nazionale della scuolanella foto: momenti della mafifestazionePhoto Daniele Leone
Foto Daniele Leone / LaPresse
10/10/2014 Roma, Italia
Cronaca
Roma, Cortei degli studenti in occasione dello sciopero nazionale della scuolanella foto: momenti della mafifestazionePhoto Daniele Leone

ROMA. – La Buona Scuola di Matteo Renzi finisce nel mirino dei 5 Stelle che lanciano l’offensiva per il governo del Paese promettendo di smontare, pezzo per pezzo, la riforma. E’ il tentativo del Movimento di colpire un altro dei tasselli che hanno caratterizzato la stagione riformista dell’ex premier mentre Pd e 5 Stelle si rincorrono per intestarsi la battaglia sui vitalizi e la commissione di inchiesta sulle banche, si fanno la guerra sulla legge elettorale e il M5s prova in tutti i modi a far crollare la compagine di governo.

Dopo le mozioni per chiedere il passo indietro di Boschi e Padoan, lancia una nuova offensiva su Angelino Alfano per il nuovo caso “migrantopoli” a Crotone: “La misura è colma, si dimetta subito”. Ma è l’attacco sulla riforma della scuola che il M5s promette di “smantellare punto per punto” se andrà al governo, il nuovo fronte di scontro.

Il M5s chiede il voto degli iscritti per sapere da dove iniziare la demolizione: dai “super poteri ai presidi” alla chiamata diretta, passando per lo stop ai test Invalsi. Soprattutto il M5s chiede un mandato per chiudere i rubinetti dei finanziamenti alle scuole paritarie.

“In virtù della sofferenza in cui versa oggi la scuola statale, il M5S ritiene fondamentale stabilire un ordine di priorità nell’assegnazione delle risorse” si legge sul blog di Grillo che lancia il referendum sul programma in cui si chiede se destinare alle scuole statali le risorse attualmente stanziate per le scuole paritarie e anche di rimettere in discussione la legge del 2000 che ha istituito la parità scolastica.

Il M5s, poi, “vuole edifici sicuri e spazi adeguati, insegnanti motivati e valorizzati, una scuola capace di offrire le stesse opportunità a tutti gli alunni” e per farlo intende far crescere la spesa pubblica per l’istruzione, a medio termine, dal 7,9% di oggi al 10,2% della media europea.

(di Francesca Chiri/ANSA)