Alitalia: domani sarà pubblicato il bando per la vendita

La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.
La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.

ROMA. – Sarà pubblicato on line nella tarda serata di domani, in modo da rispettare il vincolo del 17 maggio, il bando per la vendita di Alitalia, con tempi stretti e la conferma della ricerca di una soluzione stabile entro ottobre. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato, si è detto sicuro del fatto che ci saranno offerte e ha definito “irragionevole” un eventuale intervento di Ferrovie come anche l’impegno diretto dello Stato.

Intanto hanno frenato su l’ipotesi di coinvolgimento nel salvataggio della compagnia sia l’Eni (“facciamo un altro mestiere”, ha detto la presidente, Emma Marcegaglia), sia Intesa (“siamo una banca, non facciamo il vettore aereo,ha detto il presidente, Gian Maria Grs Pietro, prestiamo denaro quando ci sono piani industriali credibili”), mentre il tema è stato sul tappeto degli incontri avuti dal premier, Paolo Gentiloni, in Cina.

C’è “in generale interesse da parte dei fondi e degli investitori cinesi verso l’Italia – ha detto Gentiloni – ma nei particolari consentitemi di non entrare”. Di investimenti cinesi “se ne è discusso parecchio” – ha spiegato – anche “nella cena in ambasciata ieri sera cui erano presenti i fondi sovrani: si è parlato di immobiliare e di altri investimenti strategici per il paese”, ha aggiunto il premier senza però voler entrare nei dettagli.

Per giovedì, subito dopo la pubblicazione del bando, è prevista una audizione dei 3 commissari di Alitalia sulla crisi della società presso le Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive. Per le manifestazioni di interesse i tempi sono strettissimi (dovrebbero essere presentate entro i primi 15 giorni di giugno) mentre le offerte non vincolanti dovrebbero arrivare entro la fine di luglio e le offerte vincolanti entro ottobre.

Nel frattempo dovrebbe aprirsi il confronto con i sindacati sul contratto di lavoro, in scadenza a fine maggio, con l’azienda che ha fatto sapere che si punta a trovare una soluzione condivisa con i sindacati ma anche che in assenza di un’intesa l’azienda si vedrà costretta a una modifica unilaterale. Dai sindacati si sottolinea che sono altri i tagli da fare rispetto a quelli sul personale.

I mali di malagestione di Alitalia – ha detto il numero uno Cgil, Susanna Camusso – sono noti e finalmente i lavoratori hanno detto di partire da lì e non ancora una volta dall’occupazione e dai salari”. Se si fosse intervenuti su altri fattori, come quello dei sovraccosti, “invece di presentare un ennesimo piano industriale di tagli, la situazione di Alitalia sarebbe tutta diversa”.

Dopo aver iniziato ad affrontare la questione dei sovraccosti – ha detto il leader Uil, Carmelo Barbagallo – il commissario di Alitalia Luigi Gubitosi “deve metter mano anche all’accordo commerciale capestro fatto con Klm, Air France e Delta, che non permette all’Alitalia di fare le rotte intercontinentali. Nessun piano industriale può essere realizzato se non si punta su questo”.

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