SOCHI (RUSSIA). – Paolo Gentiloni lascia la Cina e fa rotta verso la Russia, destinazione Sochi, per incontrare Vladimir Putin. Il premier sbarca sulle sponde del Mar Nero a poco più di una settimana dal G7 di Taormina dove Mosca non ci sarà. Ma la Russia, esclusa dal club tre anni fa per la crisi Ucraina, a quel tavolo sarà un convitato di pietra, visto il suo ruolo da protagonista in molti dei principali dossier internazionali.
La visita di Gentiloni non sarà così un semplice bilaterale: nonostante sia atteso dall’incontro un rafforzamento dei legami con la firma di importanti accordi (tra cui uno energetico che vede protagonista l’Eni), i colloqui con lo ‘zar’ saranno soprattutto l’occasione per fare il punto sulle principali questioni internazionali in vista della presidenza del Vertice in Sicilia. Ed è atteso che grande attenzione sia dedicata alla questione libica. Ma anche alle crisi siriana e coreana, il terrorismo e i rapporti con gli Usa di Trump.
L’Italia di Gentiloni punta a mantenere aperto e sviluppare il dialogo, scongiurando qualsiasi nuovo modello di guerra fredda. “Incontrerò i leader di Russia e Cina. A loro ricorderò la necessita’ di spingere sul dialogo. Il nostro ruolo è avvicinare questi grandi protagonisti all’Europa”, aveva detto solo qualche giorno fa il premier.
E in Russia arriva forte di aver dimostrato di esserne capace. In Cina ha incassato il riconoscimento di “equilibrio e mediazione” dell’Italia sullo scacchiere internazionale: “lo considerano di rilievo in vista dei prossimi appuntamenti, a cominciare dal G7”, ha raccontato orgoglioso prima di lasciare Pechino.
Sul fronte internazionale la Libia – fa sapere chi segue da vicino i dossier del presidente – sarà domani tra gli argomenti principali. E non c’è da meravigliarsi visto il ruolo di leadership riconosciuto all’Italia da più parti della comunità internazionale, le ricadute sul fronte migranti (tema, tra l’altro, tra i principali sostenuti dalla presidenza italiana al vertice di Taormina) e la ‘linea rossa’ di una soluzione diplomatica che porti all’unità del paese.
Su cui, recentemente, è arrivata anche l’apertura di Mosca con Putin che, nella recente visita del presidente della repubblica Sergio Mattarella, ha garantito all’Italia di parlare con tutti gli attori della crisi e di non appoggiare alcuna fazione, auspicando un loro sempre maggior coinvolgimento.
Ma la visita a Sochi sarà anche l’occasione per rinsaldare i rapporti. Soprattutto economici e nella sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Domani ci sarà la firma di una serie di intese: quattro nel settore dell’energia di cui una tra l’Eni ed il gruppo Rosneft cui dovrebbe essere presente anche l’ad del cane a sei zampe, Claudio Descalzi.
“Abbiamo un rapporto fortissimo con la Russia nel gas e ne rinnoviamo l’importanza”, ha detto qualche giorno fa Gentiloni in vista del viaggio. Sul tavolo anche altri accordi, nel settore della cultura e del gemellaggio universitario. E nelle infrastrutture con un accordo che – si apprende – vedrà protagonista l’Anas.
(dell’inviata Marina Perna/ANSA)