La grave crisi ospedaliera porta ad una nuova protesta del settore salute

CARACAS.- “Questa non è una emergenza è un terreno di coltura per i batteri”, “SOS” queste alcune delle scritte apparse su un paio dei tanti cartelloni che hanno accompagnato la protesta  alle porte dei cinque ospedali in Caracas. E hanno partecipato non soltanto i medici e operatori del settore, ma anche gli ammalati che se lo sono potuto permettere.

La crisi assistenziale nel paese è drammatica. I 5 ospedali: Periferico di Catia, JM de los Ríos, Perez Carreño, Clinico Universitario, José Ignacio Baldó e José María Vargas sono stati i protagonisti della manifestazione. Una ennesima protesta pacifica con striscioni che denunciavano le morti accadute per la scarsità e totale mancanza di farmaci. In un cartellone al JM de los Rios si leggeva: “Un lacrimogeno costa 180.000 Bsf. Quanti gas farmacologici si potrebbero comprare”. Al José María Vargas, alcuni medici hanno denunciato aggressioni a chi protestava da parte di miliziani.

Ormai le proteste si susseguono da settimane e la crisi nel settore pubblico della sanità è sempre più grave, le soluzioni a breve termine non si vedono.

 

 

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