Sud: in 10 mesi avviati lavori per 21,6 miliardi

ROMA. – I Patti per il Sud stanno andando avanti e gli investimenti finanziati dal governo sono stati avviati. “Si tratta di fatti concreti ed è bello vedere come le cose stiano procedendo. E’ una pagina nuova per lo sviluppo del Mezzogiorno, non un libro dei sogni ma una politica fatta di obiettivi concreti, con strumenti realmente attivabili e impegni verificabili”. Parole del ministro per la Coesione Territoriale e per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, che nello spazio polifunzionale di Palazzo Chigi ha incontrato la stampa per un ragguaglio complessivo. Un briefing pieno di numeri per spiegare quanto si sta facendo in otto regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e in sette Città metropolitane (Bari, Cagliari, Catania, Messina, Napoli, Reggio Calabria e Palermo). Con un capitolo a parte per Taranto.

Secondo il ministro i numeri parlano chiaro: a 10 mesi dalla delibera del Cipe con la quale il governo ha conferito 13 miliardi ai Patti siglati (che hanno attivato un complesso di risorse superiore ai 39 miliardi di euro), sono stati aperti 691 cantieri per un valore di 6,3 miliardi (il 16% del totale dei soldi a disposizione) e altri progetti sono stati attivati per un importo di 15,3 miliardi (39%). Un impegno che quindi, ha sottolineato De Vincenti, porta la somma totale a 21,6 miliardi.

Alla lista vanno poi aggiunti 6,7 miliardi per i lavori in avvio di progettazione, quindi già definiti e per i quali sono in corso le procedure per l’avvio della progettazione. E altri 11,3 miliardi per quelli in programmazione. Poi c’é il capitolo Taranto: a fronte del contratto istituzionale firmato a dicembre 2015 per consentire una sua nuova via di sviluppo, hanno preso il via 33 progetti per un valore di 882,2 milioni.

Quattro gli ambiti operativi: infrastrutture portuali e trasporti (416,6 milioni, vale a dire il fetta maggiore delle risorse, visto che è pari al 47,2%); salute e ambiente (319,25 milioni); rigenerazione urbana, edilizia scolastica e beni e attività culturali (109,14 milioni); riqualificazione e adeguamento dell’arsenale militare (37,19 milioni). Sempre a Taranto i lavori conclusi ammontano in valore a 15,3 milioni, a 439,3 milioni quelli in esecuzione (che rappresentano quasi il 50% dello stato di attuazione degli interventi), a 25,5 quelli in affidamento e a 401,1 per la progettazione e la programmazione.

De Vincenti ha quindi esortato a tornare a fare investimenti. “Tutti gli sforzi che stiamo facendo vanno in una direzione molto pratica, fare investimenti pubblici, perché è giunta l’ora di tornare a farli. E devo dire che gli enti locali e le Regioni stanno lavorando proficuamente per sbloccare in tempi rapidi le risorse”. Poi non ha nascosto qualche criticità: “sui progetti a lungo periodo “rileviamo problemi di progettazione da parte delle amministrazioni locali, e di questo ne abbiamo parlato anche con l’Anci. Quindi mi sembra chiaro che su un aspetto così importante gli enti locali debbano recuperare”.

(di Paolo Teodori/ANSA)

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