Il teorema dei Codici che ci svela i segreti del Lotto

ROMA – Il legame tra uomo e numeri è sempre stato fondamentale. Più volte si è parlato di esso per spiegare alcuni eventi della vita che non sono dovuti al caso, ma prevedibili. Lo sa bene Luigi Barone, giornalista ed esperto di numeri di Eboli, la cui Teoria dei Codici sta riscuotendo l’attenzione di molti sia in Italia che all’estero. Al centro del suo teorema, la possibilità tangibile di calcolare preventivamente dei numeri in estrazione.

Per questa ragione, la teoria di Luigi Barone non è solamente d’interesse scientifico, bensì pubblico, in quanto essa dimostra come molti giochi di interesse comune non siano lasciati al caso, e come per vincere si debba seguire uno schema ben definito. Luigi ha raccolto tutte queste informazioni nel suo nuovo libro “Il Predittore” e oggi prova a spiegarci di cosa si tratta.

Quando e come è nata la tua passione per la matematica e per la formulazione del teorema che oggi sta riscuotendo molto successo?

“Da ragazzo, all’incirca quando avevo 14 anni, il mio professore di matematica si meravigliava di me, perché svolgevo le operazione aritmetiche ed equazioni, senza conoscere le tabelline, o una parte di esse. Sta di fatto che svolgevo i calcoli anche velocemente, come se tutto fosse già dentro di me; avevo tutto un modo mio di arrivare alla soluzione. La passone per i numeri è stata la conseguenza della lettura di un libro dal titolo Il Quadrato Intellettuale di Pico della Mirandola: da qual momento non mi sono più fermato.”

Cosa ha acceso il tuo interesse verso l’ideazione di un teorema che “svelasse” i segreti del Lotto?

“Ero in campagna con il mio primo computer a calcolare i legami che potevano esistere tra un evento conosciuto e un evento futuro, per scoprire l’esistenza o meno di qualche cosa di particolare, che mi avrebbe permesso di accedere a quello che tutti desiderano: conoscere il futuro. Durante i calcoli ho potuto notare delle ripetizioni numeriche, e dopo vari tentativi ho realizzato la prima formula per calcolare gli elementi numeri ripetitivi, chiamati codici, ovvero i numeri che collegano il presente con il futuro.”

In cosa consiste il tuo Teorema dei Codici?

“LA TDC, Teoria dei Codici, consiste nel provare un numero da 1 a 90, per ottenere dall’ambo alla cinquina futura in una qualsiasi ruota. In poche parole una serie di numeri identici, che sommati di numeri precedenti ci danno i futuri – come è stato ampiamente dimostrato attraverso un software – nel quale osserviamo questa costante.”

Il tuo teorema è già comprovato da molti anni. Perchè non è stato subito preso in considerazione?

“La difficoltà non è dimostrare il teorema, ma nell’aprire la mente alle persone che vedono solo fino alla punta del proprio naso e non oltre quella. Altra difficoltà e quella che chi tiene il banco, non paga i premi in modo equo.”

Quale processo ti permette di formulare le tue tabelle? E quanto tempo richiede tutto?

“Due sono i processi per elaborare le indagini: il Modulo a 90, che calcola i 90 collegamenti matematici con l’estrazione conosciuta e la futura; e l’asse cartesiano, che ci permette di elaborare i calcoli e far emergere le duplicazioni, detti codici, che si presentano ad ogni nuova estrazione, sperando di aver colto quello giusto, nell’arco di un limite di tempo breve giocabile. In poche parole, usando le strategie giuste è solo questione di disponibilità economica per affrontare il percorso di gioco, il resto viene da solo.”

Il tuo teorema, che da un ordine al caos, è attuabile anche ad altri campi della vita?

“Ho iniziato a parlare di queste cose negli anni 80/90, di fatti negli ultimi decenni molti matematici dimostrano tali possibilità, ove anche il caos ha le sue regole”.

Quante persone ad oggi ti chiedono aiuto? E in che modo i nostri lettori possono usufruire del tuo aiuto?

“Ho conosciuto e parlato con moltissime persone, anche dall’estero, che mi hanno contattato per conoscere la teoria, o per avere dei buoni numeri. Io ho sempre fatto una divisione tra le due cose, dando ad ognuno di loro quello che realmente gli occorreva. La cosa interessante è che una buona parte delle persone con cui ho parlato era affetta da varie patologie, e nei numeri ha trovato il mezzo per mantenere sveglia la mente, incrementare anche di poco le proprie finanze e trovare il modo di distrarsi dai loro problemi di salute, allontanandosi anche dal gioco compulsivo, giocando un biglietto solo a calcoli terminati per non perdere la speranza.”

Luigi Barone

Hai pubblicato articoli e libri che ruotano intorno alle tue scoperte e ai tuoi teoremi: a chi si rivolgono?

“Ho pubblicato molti articoli in materia e alcuni libri sulla teoria; l’ultimo, intitolato Il Predittore, è nato come libro di testo, avendo già in passato elaborato delle lezioni a fascicoli per insegnare la teoria e portare le persone a conoscenza che esistono mezzi validi per prevedere. Ma questi mezzi sono la matematica, la teoria dei codici; non di certo attraverso i sogni o la cabale.”

In molti prima di te hanno provato a dare delle dritte per vincere al Lotto, moltissimi sono ciarlatani che purtroppo guadagnano sulle spalle di persone disperate. Come possiamo evitare di cadere in questi trucchetti?

“Le persone in momenti di necessità fanno di tutto pur di arrivare a sperare di guadagnare velocemente e quindi è facile cadere in raggiri e trucchi. Il problema è anche della non conoscenza di come quando dove e perché le cose funzionano o non funzionano. Grazie alla teoria dei codici che dimostra fatti reali ripetitivi e verificabili da tutti, basta saper fare le quattro operazioni aritmetiche”.

Quale è stato ad oggi il montepremi più alto che è stato vinto grazie a te?

“Quello che conosco è che tutti hanno vinto sempre, ma nessuno ti viene a dire quanto ha vinto, con timore di dover dare una percentuale, cosa che io non ho mai chiesto né pensato di fare! Anche perché quando desidero tentare la fortuna ho il sistema e sono il suo creatore. Ma non mi è mai piaciuto guadagnare tanto, sempre poco ma spesso. Quello che so di certo è che ogni anno guadagnavano dai 15 a 35 milioni di lire, costantemente all’anno, poiché la teoria dei codici si posiziona come nuovo mezzo d’investimento.”

Altre persone hanno scoperto un teorema simile al tuo in altre parti del mondo?

“Nel mio archivio di testi antichi dal 1800 al 1900 ce ne sono alcuni che operano con la teoria dei codici, ma nulla di concreto o di tangibile. Di fatti inserendo i dati delle analoghe estrazioni posso vedere i loro errori e valutarne il giusto peso di considerazione, ma per quei tempi erano già calcoli straordinari, perlopiù fatti da gente facoltosa, istruita e maggiormente da monaci. Ci sono stati matematici, che per altri motivi, hanno fatto gli stessi pensieri, ma legati più a dimostrare altre cose – che ho descritto nel libro; fino ad arrivare a tanti film famosi che trattano di codici, ma mai così vicino e matematico per trattare il gioco aleatorio.”

Quali consigli puoi dare ai nostri lettori e a tutte le persone a cui spesso sfugge di mano il controllo che hanno su loro stessi quando si tratta di giochi d’azzardo?

“Il primo consiglio è seguire i pronostici gratuitamente sul sito www.abcdeinumeri.it , e seguire le nostre istruzioni. Per coloro che desiderano diventare dei predittori possono prendere le 8 lezioni attraverso una donazione di 3 euro a lezione. E poi ovviamente c’è il libro per chi si fosse interessato a quanto detto!”

Cosa speri per il tuo futuro?

“Desidero costruire una scuola online che formi le persone per diventare dei consulenti, visto che il gioco non finirà mai; e collaborare con i punti di gioco, creando un nuovo lavoro di consulenti, utilizzando la teoria dei codici, visto anche che in passato coloro che erano nei botteghini si chiamavano predittori. Continuare ad aiutare attraverso la matematica e i numeri quelle persone, dando un po’ di felicità e speranza vincendo qualche cosa. E per finire fare un film sulla mia storia e sulla teoria e ottenere un riconoscimento della scoperta, che è stata visionata da diversi matematici, i quali hanno confermato la sua straordinarietà contribuendo a dimostrare che il caso non esiste e tutto è legato ai numeri”.

Annalisa Arcoleo