CARACAS – C’è una regina e un re. La regina è il tappone del Giro 100 con il Mortirolo e il doppio Stelvio, il re è un meraviglioso Vincenzo Nibali, guerriero in salita e strepitoso in discesa, tanto da regalarsi la prima vittoria italiana di questa edizione. In una tappa epica, la Rovetta Bormio di 222 km, il 32enne siciliano della Bahrain-Merida batte in volata Landa, stacca Quintana (a 12″, 18″ considerati gli abbuoni) e fa il vuoto su Dumoulin (2’16”, più 10” di abbuono) appiedato da un guaio intestinale: ma l’olandese conserva la maglia rosa. Il Giro è riaperto. Ora sì, può accadere di tutto. La corsa alla maglia rosa è riaperta? Lo abbiamo chiesto a diversi apassionati di una delle corse ciclistiche più attese dell’anno.
Dopo la tappa odierna, abbiamo incontrato Andrea Miele che non nasconde la sua emozione per la prima vittoria italiana nel giro d’Italia. “Quella di oggi era la tappa più dura, dove ha vinto campioni storici di questa corsa come Fausto Coppi e Marco Pantani. Quella di Nibali è la prima vittoria di tappa di un italiano in questa edizione del Giro d’Italia. Non dobbiamo dimenticarci che Tom Dumoulin, pur fra mille sofferenze, ha difeso la maglia rosa, che indossa dal 16 maggio scorso, giorno della cronometro del ‘Sagrantino’. L’olandese, oggi penalizzato da problemi intestinali, è riuscito a limitare il distacco dai rivali che lo hanno preceduto all’arrivo. Ma secondo me, lo squalo dello stretto riuscirà nella rimonta”.
Dal canto suo Esmeralda Vásquez, ci confessa: “Io sono di familia colombiana. E te sai, in casa mia il calcio ed il ciclismo sono come il pane quotidiano. Per questo motivo seguiamo con molta attenzione e passione le tappe del Giro d’Italia. Sono molto felice che i miei paesani Fernando Gaviria e Nairo Quintana hanno vinto rispettivamente quattro ed una gara. spero che nell’ultima tappa, quella che si disputerà a Milano, la maglia sia indossata da Quintana. Ma so che Vincenzo Nibali e l’olandese Tom Dumoulin venderanno cara la pelle”.
Mentre Alessandro Piccolo, grande apassionato di ciclismo e non perde l’occasione di salire in sella ogni volta che può, ci spiega: “Da sportivo e ciclista credo che il problema di Doumoulin sia il classico problema intestinale che sopraggiunge quando si superano i propri limiti fisici, causando uno sconvolgimento degli equilibri fisici, in pochi parole ha tirato troppo la corda in questi giorni ed è andato in tilt e ci può assolutamente stare, visto la grande fatica a cui sono sottoposti per 21 tappe questi ragazzi. Devo dire bravo invece Nibali che fino ad oggi ha saputo gestire le fatiche e sta piazzando i colpi giusti nelle tappe importanti e nell’ultima settimana, ottima strategia, complimenti”.
Doppio Stelvio, doppia gioia per l’Italia! Dopo sedici tappe vince un italiano, e che italiano: lo Squalo, Vincenzo Nibali morde in salita e fa scempio degli avversari in discesa. Spietato anche con l’ex compagno di squadra Mikel Landa, fulminato sul traguardo! Il Giro si riapre anche perché Tom Dumoulin è stato attaccato dal suo fisico prima che dagli avversari, l’olandese non ha mollato, Nairo Quintana neppure ma Nibali ha entusiasmato. Forse un nuovo Giro è nato sullo Stelvio.
Jesùs Rueda, noto nel mondo del ciclismo come ‘Chucho’, ha alle spalle 15 anni di esperienza, ci dice: “Io ho due favoriti: Dumoulin e Quintana. Per me questa edizione del Giro è favolosa con le vittorie dei colombiani Gaviria (4 vittorie, ndr) e Quintana (una). Tra i colombiani quello che mi ha sorpeso di più è stato Gaviria, abbiamo scoperto di avere un ottimo sprinter:. Lui corre con un team eccezionale come la Etixx-Quick Step. Mentre Quintana sta facendo il suo lavoro, nelle ultime cinque edizioni ha chiuso sempre tra i primi cinque, senza dimenticarci che nel 2014 l’ha addirittura vinto”.
Filippo Leone ci dice: “Sono contento per Nibali, finalmente un italiano che si fa e ci fa onore al Giro. Sta di fatto che ha dormito troppo in questa edizione e il distacco da Dumoulin è troppo, anche se oggi ha dimezzato il divario, senza contare che il colombiano Quintana è davanti e non stara certo a guardare. Spero di essere smentito nelle prossime tappe. Spero di sentir suonare l’inno italiano l’ultimo giorno di gara. Comunque vada sempre forza Nibali!”.
Carmine Guerra fa il punto della situazione dopo la vittoria di Nibali: “Mancava solo la firma più illustre a questo Giro, quella del nostro Vincenzo! Nibali ha deciso di metterla nella tappa Regina. Non c’è che dire, in queste tappe il campione siciliano è uno dei migliori al mondo. Per me Dumoulin, peccato per lui oggi, è ancora il favorito a meno che Quintana e Nibali facciano i numeri sulle prossime tappe di montagna”.
Mariano Betancourt dice la sua sul giro: “Il colombiano QuIntana è il corridore più noioso del ciclismo. Potrà anche vincere questa edizione del Giro ma non entrerà mai nei cuori delle persone. Noiosa la sua condotta, scatta solo negli ultimi chilometri, aspetta sempre l’iniziativa degli altri. Senza Nibali oggi sarebbe stata una tappa noiosissima. Dumoulin ha dimostrato che è un leone!! Mentre Nibali è uno spettacolo guardarlo! Spero che vinca uno dei due”.
Adesso ogni tappa sarà terreno di imboscate, almeno per il siciliano, sulla carta meno scalatore di Quintana e meno cronoman di Dumoulin, i due che lo precedono in classifica. Due meno ma un più che Nibali ci sta abituando spesso a tirar fuori nell’ultima settimana dei grandi Giri, il cuore e una resistenza alla fatica. Un’attitudine all’impresa risvegliatasi oggi su un terreno che ne ha viste tante.
Non stupisca tanto il Nibali che vola in discesa pennellando le curve ma i più attenti avranno visto gli scatti sull’ultima salita, con Quintana solo a ruota, quasi timoroso di stuzzicare lo Squalo che cresce. Le forze cambiano quando il peso dei chilometri aumenta e i grandi successi del campione messinese sono stati colti quasi tutti quando c’era da raschiare il barile. Mancano quattro tappe, tutte con le salite, poi la crono di Milano, a Nibali il terzo gradino del podio serve solo per metterci un piede sopra e iniziare la scalata.
(Fioravante DE Simone)